Evento di raccolta fondi in favore dell’associazione “Sulla Strada” che si terrà al teatro Golden a Roma martedì 19 marzo alle ore 21.
7 Voci…erano gli anni ’50
Si tratta di un balletto di danza moderna con coreografia anni ’50 dal titolo “7 VOCI…ERANO GLI ANNI ‘50” nell’ambito del progetto di solidarietà intitolato “raccontateci, vi prego, dell’amore”.
Il balletto sarà preceduto da una breve presentazione dell’Associazione e dei suoi progetti. Per l’occasione, nel foyer del teatro, ci sarà un banchetto dove poter acquistare le uova di Pasqua solidali dell’associazione.
Il costo del biglietto è di 25 € e può essere acquistato online sul sito del teatro (teatrogolden.madeticket.it/it/shop/golden-fuori-abbonamento/pianta/129/sette-voci) o direttamente al botteghino la sera dell’evento.
Associazione Sulla Strada OdV
Siamo un’associazione senza scopo di lucro, fatta di persone che vogliono dedicare la loro vita a difendere e promuovere i diritti dei bambini, in tutto il mondo.
Siamo nati nel 2000 come associazione ONLUS e nel 2006 siamo stati riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri come Organizzazione Non Governativa (ONG). Nel 2019, in conformità con la riforma degli Enti del Terzo Settore, siamo diventati Organizzazione di Volontariato (OdV).
I nostri progetti in Guatemala e in Italia sono finanziati principalmente da donazioni private di nostri affezionati sostenitori e si realizzano grazie all’impegno di tanti volontari in tutta Italia che sognano la costruzione di un mondo a misura di bambino.
In Italia e in Guatemala, infatti, i nostri progetti hanno l’obiettivo primario di migliorare le condizioni dei più piccoli, degli indifesi: poveri non sono solo quei bambini privi di mezzi di sostentamento, ma anche i bambini soli, senza famiglia, che non possono andare a scuola o che hanno subito terribili violenze. Per tutti loro ci impegniamo per fare la nostra parte: perché i bambini sono la speranza più grande per il cambiamento.
Progetti di Cooperazione e Sviluppo – Guatemala
Il Guatemala è uno dei paesi più poveri dell’America Centrale, a forte prevalenza maya e con una storia antichissima. Martoriato dalle conquiste occidentali, dalle dittature e dalle guerre civili fino al 1996, oggi conta una popolazione di 11 milioni di abitanti, metà della quale vive con meno di un dollaro al giorno.
Il nostro progetto è iniziato nel 2001 e si trova all’interno del villaggio rurale Cerro La Granadilla, a 45 km dalla capitale Città del Guatemala.
Qui, dove la povertà e il lavoro minorile sono piaghe altamente diffuse, i bambini sono costretti fin da molto piccoli a lavorare in quella che è l’occupazione principale: la costruzione di petardi e fuochi d’artificio.
Scuola e Alimentazione
In un villaggio dove mancava tutto – acqua, luce, salute, strade, istruzione, servizi igienici – abbiamo costruito una scuola materna, una scuola elementare e una scuola media per offrire ai bambini e ai ragazzi un’opportunità di riscatto e vita diversa e per liberarli dal lavoro coatto sui fuochi d’artificio, alienante e pericoloso, che li costringe a passare la vita chini su tavoli di legno a lavorare con la polvere da sparo. Ai bambini e ai ragazzi che frequentano la scuola viene assicurato un pasto integrale al giorno e l’assistenza medica gratuita. Grazie alla scuola, questi bambini e ragazzi hanno ritrovato la vitalità propria dell’infanzia, la salute e la capacità di diventare adulti consapevoli dei propri diritti. Grazie alla scuola, un intero villaggio ha intrapreso un percorso di liberazione dalla povertà e dallo sfruttamento.
Salute
In un Paese in cui oltre la metà della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, la salute non è un diritto riconosciuto. Rarissime sono le strutture pubbliche dove poter essere curati e le prime cause di morte tra i bambini sono le infezioni intestinali e respiratorie. Un semplice antibiotico, unito a condizioni igieniche adeguate, può salvare la vita. Per affrontare questa situazione disperata, ogni anno da oltre vent’anni, inviamo gruppi di volontari medici, infermieri e sanitari di varie specializzazioni per offrire assistenza medica a una popolazione che, altrimenti, non avrebbe la possibilità di essere curata.
Parallelamente, sosteniamo la formazione professionale di giovani ragazzi e ragazze che decidono di intraprendere il percorso per diventare infermieri, medici o per qualunque altra professione.
Donne e lavoro
In Guatemala le donne, le bambine e le ragazze, soprattutto se indigene, vivono gravissime situazioni di disagio, oppressione e violenza. La tratta sessuale, la maternità precoce, la discriminazione sono tutti fenomeni figli della povertà e dell’analfabetismo che rendono le donne – fin da giovanissime – vittime di ogni tipo di sfruttamento. Con il Progetto “Lei È: prendiamocene cura” portiamo avanti incontri e attività per rovesciare la concezione culturale della donna e renderla protagonista del cambiamento nella propria vita e in quella della comunità. Con il progetto di imprenditoria Emporio de las Mujeres, laboratorio di sartoria tutto al femminile, abbiamo stimolato una rivoluzione di pensiero e dato competenze professionali e nuove opportunità di lavoro che possano offrire anche alternative al lavoro schiavo e alienante sui fuochi d’artificio.
Educazione alla Cittadinanza Globale
Nel nostro Paese, in oltre vent’anni, abbiamo riscontrato una grande povertà culturale sui temi della solidarietà e dell’integrazione. Crediamo invece che sia necessario proporre questi temi alle nuove generazioni e dare loro gli strumenti per costruire un’Italia diversa, più attenta agli ultimi e a una maggiore giustizia sociale. La solidarietà e l’integrazione appartengono all’umanità molto più del consumismo, dell’efficienza e del produttivismo. Per questo motivo ogni anno portiamo nelle scuole e nelle associazioni che riuniscono i giovani il messaggio proprio dell’Educazione alla Cittadinanza Globale: un messaggio univoco, in grado di stimolare la riflessione e dare i punti fermi fondamentali per un mondo più umano e perciò anche più rispettoso della Natura di cui facciamo parte. E, nel farlo, ci basiamo non soltanto sugli esempi che arrivano dai nostri progetti in Guatemala e in Italia ma utilizzando un approccio olistico, che abbraccia varie tematiche e tutti i Paesi del mondo.