La stagione di danza del Teatro Comunale conferma la sua vocazione a presentare artisti e compagnie nazionali e internazionali di grande rilievo, caratterizzati da un’estrema varietà dell’espressione artistica e dell’ispirazione di cui si nutre; è realizzata, come di consueto, con la consulenza artistica di Loredana Bernardi e prevede 8 appuntamenti in Sala Maggiore, di cui uno fuori abbonamento. La sezione dedicata ai nuovi linguaggi coreografici della scena nazionale, rappresentata dai Luoghi del Contemporaneo è Danza, è curata invece da Alessandro Bevilacqua; in programma 5 appuntamenti, tutti al Ridotto tranne uno, accolto al Teatro Astra. La programmazione, complessivamente 13 spettacoli di cui due prime nazionali, tre prime regionali, una esclusiva regionale, si dispiega da novembre 2024 a maggio 2025.
Teatro Comunale di Vicenza
Stagione di Danza 2024-2025
Ancora una volta eclettismo culturale e contaminazione dei linguaggi coreografici sono i tratti salienti della proposta artistica di danza 2024-2025, caratterizzata da un intenso dialogo al femminile (le autrici e le interpreti straniere e nazionali, da Eva Duda a Seeta Patel, da Michela Lucenti a Simona Bertozzi, da Silvia Gribaudi a Marta Dalla Via, ma anche nei temi delle opere, su tutti i lavori dedicati alla divina Eleonora Duse o a Frida Kahlo), oltre ad un confronto serrato volto a celebrare e destrutturare alcune pietre miliari della storia della danza moderna (“La Sagra della Primavera”, la “Cenerentola” ecologica en travesti dei Chicos Mambo, il flamenco storicizzato della Compagnia di Antonio Gades).
La nuova stagione corrisponde cronologicamente alla XXVIII edizione di Vicenza Danza e presenta un calendario nutrito e multiforme, che andrà ad innestarsi nell’esperienza ormai consolidata di Danza in Rete Festival, in cui trovano spazio nuove creazioni, grandi e classici e prime volte assolute per il palcoscenico del Comunale di Vicenza e per il suo pubblico fidelizzato, appassionato e competente.
L’apertura della stagione è affidata alla prima nazionale di “Frida – The muse of life” il 21 novembre, un lavoro sulla vita e l’arte della pittrice messicana Frida Kahlo che trasporterà il pubblico in un viaggio verso un mondo magico e onirico, dai tratti esotici, presentato dalla Eva Duda Dance Company, una delle migliori compagnie indipendenti di danza ungheresi. Fondata nel 2009 dalla coreografa che le ha dato il nome, la compagnia si caratterizza per l’alto tasso di sperimentazione, l’elevata fisicità delle creazioni, la ricerca continua di visioni dell’arte volta a mescolare tradizione e innovazione e a costruire ponti tra i diversi generi della danza, per renderla più accessibile e comprensibile a nuovi pubblici e strati sociali.
Sarà un’altra prima nazionale quella di “Cenerentola” del 14 febbraio, un “balletto riciclabile” come ha dichiarato Philippe Lafeuille, coreografo e fondatore dei Chicos Mambo che porteranno in scena con il loro stile dissacrante un’eroina contemporanea, proponendo una versione ecologica della celebre fiaba di Perrault; e così grazie alle strabilianti trasformazioni dei danzatori, circondati e vestiti da plastiche rutilanti, il palcoscenico si trasformerà in una splendente discarica.
Una presenza inusuale e di assoluto rilievo nella nuova stagione è rappresentato dalla Seeta Patel Dance, la compagnia fondata dalla coreografa di origini indiane, naturalizzata britannica, che le ha dato il nome e che porterà in scena, il 27 febbraio, un’originale versione Bharatanatyam (la danza classica tradizionale indiana) de “La Sagra della Primavera”. Un titolo di culto per la musica e il balletto del Novecento diventano così un inno alla vita grazie alla creazione di questa giovane artista, per gettare un ponte tra le culture di Europa e Asia, con le loro specificità e per creare un luogo di incontro, attraverso la danza, in cui i pregiudizi possono annullarsi.
Danza contemporanea e giovane età sono un binomio inscindibile per lo Junior Ballet de Genève, la formazione giovanile dell’omonimo balletto svizzero che da oltre 40 anni forma nuove generazioni di interpreti, mettendoli alla prova con coreografi di fama mondiale. Il 12 marzo toccherà al trittico “Monger – Touch base – Tenir le temps” presentato a Vicenza in esclusiva regionale (coreografie rispettivamente di Barak Marshall, Imre e Marne Van Opstal, Rachid Ouramdane) darne dimostrazione con tre composizioni diversissime per ispirazione, stile di danza e scelte musicali, un programma a più mani che riesce a mettere in luce l’eclettismo e l’abilità interpretativa dei numerosissimi danzatori in scena, già professionisti di notevole livello nonostante la giovane età.
La danza italiana sarà rappresentata nella stagione del Comunale da una nuovissima produzione, “La Duse” coreografia dell’acclamato Adriano Bolognino per COB – Compagnia Opus Ballet, una delle realtà più dinamiche del panorama coreutico nazionale, diretta fin dalla fondazione da Rosanna Brocanello. Lo spettacolo, in scena il 26 marzo, racconterà attraverso la danza la divina del teatro celebrandola in occasione del centenario della scomparsa (1924), e di come la sua arte sia riuscita a cambiare sia i canoni della rappresentazione che il rapporto con lo spettatore: ancora una volta una sfida ardita e ricca di suggestioni che farà riflettere sull’essenza artistica e umana di una delle figure artistiche più innovative del Novecento.
Sarà un gradito ritorno, per un genere amatissimo dagli appassionati, quello con il flamenco della Compagnia Antonio Gades diretta da Stella Arauzo, per molti anni partner in scena del maestro; in programma l’11 aprile due titoli di culto dell’ensemble spagnolo, “Nozze di sangue” omaggio a Federico Garcia Lorca e all’omonima tragedia di amore e gelosia e “Suite flamenca”, una serie di sette brani (soli, passi a due, balli di gruppo) che rappresentano al meglio l’estetica e l’interpretazione del flamenco stile Gades, una creazione “enciclopedica” diventata nel tempo un classico assoluto.
A chiudere la stagione del Tcvi in Sala Maggiore ci sarà un altro ritorno, quello del Tulsa Ballet, una compagnia statunitense molto apprezzata sia in patria che all’estero, direzione artistica di Marcello Angelini. La raffinata compagnia porterà in scena il 16 maggio “Made in America”, un programma di tre coreografie che racchiudono l’essenza della danza americana, concepita come un incontro e un incrocio di civiltà; le tre creazioni sono frutto dello stesso ambiente, gli Stati Uniti, ma generato da culture diverse, rappresentate dai paesi di origine dei tre autori, ovvero Yuri Possokhov (di origini russe), Nicolò Fonte (di famiglia italo-argentina) e Andy Blankenbuheler (nato negli USA, tra i più celebri coreografi di musical di Broadway che si cimenta qui, per la prima volta, con il balletto).
Se la Sala Maggiore è il palcoscenico delle compagnie internazionali, il Ridotto ospita abitualmente i Luoghi del Contemporaneo, dedicati ad autori ed estetiche emergenti della scena di danza nazionale; nella nuova stagione compiono un ulteriore upgrade, passando da una dimensione di scouting e palcoscenico per giovani artisti, alla proposizione di coreografi e interpreti italiani che sono ormai nomi di riferimento nell’ambito di ricerca e innovazione nella danza contemporanea, riconosciuti e acclamati anche all’estero.
Si inizia il 15 febbraio con “Davidson” del Balletto Civile, direzione artistica di Michela Lucenti che firma anche la coreografia del brano, liberamente ispirato alla sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini “Il padre selvaggio”; il racconto è quello di Davidson, un ragazzo africano, sensibile e acuto, e del suo incontro con un insegnante, uomo tormentato e di larghe vedute, che cerca di dare ai suoi studenti una formazione moderna e anticolonialista. Il risultato è un lavoro intriso di poesia, dai forti connotati politici.
Un contesto e una scelta ideologica completamente diversa caratterizzano invece il secondo titolo, “Pas de deux” portato in scena in prima regionale il 1° marzo dal C.G.J. Collettivo Giulio e Jari. I due autori, Giulio Petrucci e Jari Boldrini che sono anche gli interpreti della creazione, lavorano sul tema formale del passo a due come modello espressivo in grado di esaltare il valore della relazione nel balletto, ma anche di diventare il pretesto per liberare stati emotivi attraverso dinamiche spaziali, generando così scorci narrativi utopici e inaspettati.
Un nome che non ha bisogno di presentazioni è quello della Compagnia Enzo Cosimi che arriverà a Vicenza il 15 marzo con “Bastard Sunday”; sono di Enzo Cosimi la coreografia e la regia del lavoro, ispirato alla visione poetica di Pier Paolo Pasolini e interpretato da due figure che rappresentano l’anima maschile e femminile del poeta. La creazione di danza prende vita e si muove in un paesaggio astratto, sospeso, rarefatto che alla fine si carica di un presagio di speranza, attraversato e immerso nelle musiche del compositore berlinese Robert Lippok, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea.
Ancora una presenza autorevole e di forte impegno è quello del quarto appuntamento dei Luoghi del Contemporaneo, con lo spettacolo “Quel che resta” di e con Simona Bertozzi (che sarà in scena con Marta Ciappina) il 5 aprile, un invito al viaggio declinato in una danza sconfinata con cui generare stupore, grazie all’irruenza e all’indugiare dei corpi e ai loro “tocchi senza peso”. Il lavoro, concepito durante il tempo della pandemia, propone un vocabolario di attese e ripartenze, di antiche e future danze, di ostinazioni e sopravvivenze, rappresentate in forma di ritornelli.
Sarà un dialogo che riprende, quello con la divina Duse, e l’ultimo appuntamento (in programma al Teatro Astra di Vicenza e realizzato in collaborazione con La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale) il 23 aprile, la nuova creazione “The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e Noi”. Sempre alla ricerca dell’impatto sociale del corpo, Silvia Gribaudi coreografa e danzatrice tra le più innovative della scena internazionale e amatissima dal pubblico vicentino, mette al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer; in scena con lei l’eclettica Marta Dalla Via, attrice, autrice, regista. Insieme per celebrare la meraviglia del to be doozy: essere così particolari da lasciare a bocca aperta. Esattamente come Eleonora Duse e Isadora Duncan, madri di una vera e propria rivoluzione artistica e umana.
Programma Danza
- giovedì 21 novembre ore 20.45
EVA DUDA DANCE COMPANY
FRIDA The muse of life - venerdì 14 febbraio ore 20.45
CHICOS MAMBO
CENERENTOLA - giovedì 27 febbraio ore 20.45
SEETA PATEL DANCE
LA SAGRA DELLA PRIMAVERA - mercoledì 12 marzo ore 20.45
BALLET JUNIOR DE GENÈVE
MONGER – TOUCH BASE – TENIR LE TEMPS - mercoledì 26 marzo ore 20.45
COB COMPAGNIA OPUS BALLET
LA DUSE - venerdì 11 aprile ore 20.45
COMPAGNIA ANTONIO GADES
NOZZE DI SANGUE – SUITE FLAMENCA - venerdì 16 maggio ore 20.45
TULSA BALLET
MADE IN AMERICA
Luoghi del Contemporaneo Danza
- sabato 15 febbraio ore 20.45
BALLETTO CIVILE
DAVIDSON - sabato 1 marzo ore 20.45
C.G.J. COLLETTIVO GIULIO E JARI
PAS DE DEUX - sabato 15 marzo ore 20.45
COMPAGNIA ENZO COSIMI
BASTARD SUNDAY - sabato 5 aprile ore 20.45
SIMONA BERTOZZI
QUEL CHE RESTA - mercoledì 23 aprile ore 20.45 – Teatro Astra
SILVIA GRIBAUDI – MARTA DALLA VIA
THE DOOZIES