YOY è un nuovo, giovane collettivo.
Passione per la danza, per l’arte, per i new media sono gli elementi che ci hanno spinto a dar vita a questo progetto.
In un mondo che cambia ad una velocità mai vista prima sorgono spontanee alcune domande: che valori esprimerà la società di domani? Che ruolo avrà la cultura?
Il Progetto
Non abbiamo la pretesa di dare una risposta a queste domande ma crediamo che le discipline artistiche nel corso del tempo abbiano subito un processo di disgregazione: oggi letteratura, arte, musica, danza, architettura, sono state trasformate in discipline specifiche.
E’ come se ognuna di queste espressioni si fosse chiusa in se stessa ed il risultato, a nostro avviso, è quello di aver perso, nel corso del tempo, le grandi potenzialità espressive di un vero percorso dialettico.
La convinzione è che la ripresa di un dialogo profondo tra discipline artistiche possa portare a risultati imprevedibili e di grande fascino.
YOY vuol rappresentare un momento di approfondimento delle potenzialità di una nuova “dialettica” in chiave contemporanea.
“È ripensando alla figura di Joseph Beuys e alla sua concezione artistica, in particolare al concetto che sottolinea come la più grande opera d’arte sia la realizzazione della “scultura sociale”, che questo progetto si sviluppa. Attraverso il meccanismo eterotopico della “duplice entrata”, ovvero, sottolineando la medesima importanza tra luogo che la ospita e opera che ingloba in se stessa lo spazio, si vuole garantire la cattura dello spettatore nella maniera in cui il solo spazio o la sola opera non ne sono capaci. Lo spaesamento dello sguardo, il creare l’abitudine a cambiare il punto di vista. Uscire dallo stereotipo e vedere le cose nella loro essenza. L’opera, che si presenta come una cosa sola con lo spazio reale che la contiene, obbliga chi la guarda a entrare in contatto fisico con la realtà e dunque con l’opera stessa.”
Albano Morandi (Direttore Artistico Meccaniche della Meraviglia).