Accademia Nazionale di Danza a Palazzo Altemps | Dance Constructions di Simone Forti

Accademia Nazionale di Danza a Palazzo Altemps | Dance Constructions di Simone Forti

 

Il primo lavoro della artista Simone Forti, Dance Constructions (1960 & 1961), rompeva le convenzioni della danza e dell’arte, nell’originale coesistenza di scultura e movimento. Ciò che allora fu considerato rivoluzionario, oggi è un classico dell’era postmoderna.

Accademia Nazionale di Danza
Dance Constructions a Palazzo Altemps
L’iconica opera di Simone Forti torna a Roma per dialogare con i capolavori dell’arte antica

Negli anni Sessanta le nove Dance Constructions di Forti e le semplici azioni quotidiane che le caratterizzavano influenzarono profondamente la scena artistica di New York City. Dopo circa un anno da quella prima esperienza alcuni artisti avviarono pratiche creative furiosamente radicali che, nella danza, si concretizzarono in particolare nell’esperienza del Judson Dance Theater- e Forti fu la catalizzatrice.

Ora le Dance Constructions tornano a Roma da quando, nel 1968, furono proposte per la prima volta alla Galleria L’Attico di Fabio Sargentini. Le sculture post-moderne e minimaliste ideate da Forti saranno ospitate nei magnifici ambienti di Palazzo Altemps, poste in dialogo con gli spazi e le opere antiche custodite, in una giustapposizione interessante e provocatoria. L’evento, frutto dell’inedita collaborazione fra il Museo Nazionale Romano e l’Accademia Nazionale di Danza, presenta cinque Dance Constructions curate e insegnate da Sarah Swenson, e danzate dalle studentesse del 1° Biennio compositivo della Scuola di coreografia. 

Nata a Firenze nel 1935, Forti emigra con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1939 per sfuggire alle leggi razziali promulgate dal regime fascista, stabilendosi a Los Angeles. A San Francisco incontra Anna Halprin, una delle pioniere della danza post-moderna, che stava esplorando i concetti di improvvisazione nel movimento. I corsi di Halprin, che Forti segue per quattro anni, influenzano profondamente il suo percorso artistico.  Trasferitasi a New York City con il suo primo marito, lo scultore Robert Morris, con altri innovatori del suo tempo, come Steve Paxton, Yvonne Rainer, Robert Rauschenberg, Trisha Brown e altri, entra in contatto con le pratiche compositive di John Cage e con la sua sperimentazione sull’uso del concetto aleatorio del “caso” quale strumento di creazione artistica. Forti fu anche influenzata dal Gruppo giapponese Gutai, e dalla loro indagine sul “tempo vissuto” e sull’idea che una singola azione potrebbe costituire un’opera d’arte. 

Il lavoro anti-virtuosistico di Forti ha influenzato notevolmente il mondo postmoderno della danza, della musica, delle arti visive, degli avvenimenti, del film e video, della letteratura, della poesia e del teatro, e continua a farlo con le successive generazioni di artisti.

Simone Forti ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera nella La Biennale di Venezia Danza 2023.

Artista multidisciplinare che sfugge alle classificazioni, Forti si autodefinisce «artista del movimento». Autrice di numerosi libri di prosa e di poesia, il suo lavoro abbraccia film e video, improvvisazione del movimento, suono, disegni, collage, fotografia, scrittura e multimedialità.

Performers della Scuola di Coreografia Accademia Nazionale di Danza

Federica Pia Anzalone, Sara Azzu, Claudia Bellomo, Wenqing Li, Rebecca Pianese, Martina Tordiglione, Jiayuan Wang, Xiaojie Wen, Shiya Zhang, Ziying Zhang.

  • a cura di Sarah Swenson
  • Ideazione oggetti e movimento Simone Forti
  • Realizzazione e montaggio oggetti: Laboratorio Linfa di Luigi Cuppone
  • Referente del Progetto per Palazzo Altemps: Chiara Giobbe
  • Referente del Progetto per l’Accademia Nazionale di Danza: Maria Grazia Grosso
  • Evento promosso nel quadro delle Giornate Europee dell’Archeologia

Si ringraziano

  • Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano
  • Anna Maria Galeotti, Direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza
  • Maria Grazia Grosso, Coordinatrice Scuola di coreografia dell’AND
  • Natalia Gozzano, docente di Storia dell’arte dell’AND
  • Chiara Giobbe, responsabile di Palazzo Altemps
  • Saveria Petillo, responsabile Ufficio Tecnico MNR
  • Angelina Travaglini, responsabile Ufficio Comunicazione, Promozione e Marketing MNR
  • Marta Barbato, responsabile Ufficio Valorizzazione, mostre ed eventi MNR
  • Debora Papetti, restauratrice referente per Palazzo Altemps
  • Agnese Pergola, responsabile Ufficio Social Media MNR
  • Carlotta Caruso, Ufficio Social Media MNR
  • Giulia Cirenei, Sito web MNR
  • Marina Miscoli, coordinatrice del servizio Accoglienza e Vigilanza di Palazzo Altemps e tutto lo staff del Museo
  • Brian Block, specialista della raccolta, Dipartimento Media e Spettacolo MoMA
  • Fabio Sargentini e La galleria L’Attico

Palazzo Altemps

Dimora aristocratica dove già nel Cinquecento trovava posto – in una magnifica scenografia architettonica – una ricca collezione di scultura antica, Palazzo Altemps è la sede del Museo Nazionale Romano dedicata alla storia del collezionismo. Situato a pochi passi da Piazza Navona, in prossimità della riva sinistra del Tevere, in Campo Marzio, il primo nucleo del palazzo fu edificato nel XV secolo per volontà di Girolamo Riario, signore di Imola, ambizioso nipote di papa Sisto IV. Passato in altra proprietà, nel 1568 l’edificio fu acquistato dal cardinale Marco Sittico Altemps, di origine austriaca, nipote di papa Pio IV. Il cardinale vi stabilì la propria residenza che, ampliata e impreziosita di decorazioni pittoriche, fu resa degna di rango col sistemarvi – secondo il gusto dell’epoca – la magnifica collezione di antichità e la preziosa raccolta libraria. Vi dimorarono a lungo gli Altemps, fino alla metà dell’Ottocento quando, per il caso di vedovanze e innamoramenti, la proprietà passò in eredità a Giulio Hardouin, padre della duchessina Maria che nel 1883 sposò nella chiesa di S. Aniceto a Palazzo Altemps Gabriele D’Annunzio. Alla fine del secolo il fabbricato fu venduto alla Santa Sede che lo destinò al Pontificio Collegio Spagnolo. Nel 1982 il primo atto dell’acquisizione di Palazzo Altemps da parte dello Stato italiano; un lungo e rigoroso restauro trova coronamento nel grande successo dell’apertura del museo al pubblico nel dicembre 1997. Il completamento dell’acquisizione (2006) e degli interventi di restauro permette di presentare oggi ai visitatori l’edificio nell’intero. Il Museo di Palazzo Altemps ospita capolavori assoluti di scultura antica appartenenti a collezioni nobiliari famose e di grande pregio pervenute in proprietà statale. L’allestimento punta a integrare – in una combinazione armonica – i marmi nel contesto decorativo delle sale, avendo in mente e riproponendo soluzioni adottate nella sistemazione delle raccolte antiquarie. Il percorso di visita, su due piani, svela una successione di sale decorate, un intrico di scale e corridoi che conducono di scoperta in scoperta. Alle statue e ai rilievi delle collezioni Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, Del Drago, alle sculture Jandolo, Veneziani, Brancaccio, alla raccolta egizia, ai celebri affreschi Pallavicini Rospigliosi, alle opere provenienti da rinvenimenti eccezionali e recuperate dal mercato antiquario, si affianca l’innumerabile raccolta archeologica di Evan Gorga, eccentrico collezionista d’inizio Novecento. Con un interessante cambio di passo, si trascorre tra le raccolte cinquecentesche e seicentesche per ritrovarsi tra i materiali minuti che testimoniano del collezionismo di archeologia dell’epoca moderna.

Contatti
Museo Nazionale Romano
mn-rm@cultura.gov.it
www.museonazionaleromano.beniculturali.it

Simone Forti: Dance Constructions
The Museum of Modern Art
Member Previews: September 13, 2018, 1:30pm
Photo Credit: Paula Court

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