Pubblico ammutolito per un’esperienza umana e coreografica assai rara al Teatro Bellini di Napoli, palcoscenico dell’ultimo “Whispers of him” di Garrett Smith, prodotto da ArtGarageDanceCo di Emma Cianchi. Voluto fortemente in Italia, il coreografo americano ha debuttato con un titolo intimissimo, riflessivo e vivace allo stesso tempo.
Whispers of him
Attraverso cambi costanti nei sessantacinque minuti di danza, la parabola ascendente e discentente della vita umana si perde in un bicchier d’alcool. Proprio così, la gioa e la gioventù vanno a sbattere contro la spregiudicatezza e tutto sfila via senza se e senza ma. Con la sofferenza che inevitabilmente ne consegue. Tutto questo è sapientemente immaginato e coreografato da un ispirato Garrett Smith e da un ensemble sempre più pronto per la ribalta nazionale ed internazionale a cui è destinato.
Sul palco scorrono man mano libri, passi a due, assolo, danze di gruppo, tre biciclette, videoproiezioni, sedie, lettini operatori, lucciole, specchi, sedie, scrivanie e tanta danza riflessiva, fisica, appassionata, ubriaca, dolce, turbata e sofferente. L’intero universo emozionale scorre in scena tenendo il pubblico sul labile confine tra la vita e la morte, la gioia ed il dolore, la speranza e l’oblio. Non sono mancate lacrime, paura e sconforto in un titolo che fa dei sussurri il suo nome ed il suo segno distintivo. Quando la danza si fa attuale inevitabilmente fa discutere e, in questo caso più che mai, la coreografia intimista di “Whispers of him” fa la differenza grazie al prezioso contributo di Garrett Smith, colpevolmente invitato in ritardo in Italia.
È evidente che Emma Cianchi abbia colto nel coreografo americano la componente autoriale che voleva donare alla sua città ed al pubblico della sua compagine. E lui non ha deluso le aspettative, sin dalla presentazione del titolo scritta di suo pugno: “l’amore, gli amici, la spensieratezza, poi in un attimo, nel tempo di un battito d’ali tutto cambia, tutto è perduto – è così che Smith ha voluto mettere in scena la fragilità della vita raccontando quanto l’esistenza umana sia effimera – un attimo soltanto e tutto può cambiare irrimediabilmente…per poi continuare, forse, in un’altra dimensione.”
La stessa formazione accademica di Garrett Smith conferisce da sempre ai suoi lavori in scena un alto livello performativo che, unitamente alla versatilità dello stile e degli interpreti, dà vita a una fluidità di linguaggi espressivi che lo collocano nel novero dei coreografi maggiormente apprezzati e più rappresentati sui palcoscenici di enti lirici e teatri internazionali. In questi termini il successo è stato acquisito con la regia, la coreografia ed il concept dello statunitense Garrett Smith, i testi Manuela Barbato, la voce di Biagio Musella, le luci di Gessica Germini, le scenografie di Lucia Imperato ed i costumi di Cristina Sodano. Il sound designer Sergio Naddei, le video creazioni di Livia Ficara e le riprese di Matteo Cinque sono state la cornice tecnologica che hanno legato indissolubilmente il grande coreografo ospite, assistito in questo spettacolo da Sara Lupoli, proprio alla protagonista del dietro le quinte Emma Cianchi.
La redazione di DanzApp