Un progetto di Emio Greco e Pieter C. Scholten.
Sabato 27 maggio ore 19.30 – Ingresso libero
Serra di danza – “Noi, il respiro”
Un’affascinante opportunità per osservare la “materia viva” di un work in progress
«Dare ascolto al corpo intuitivo per tornare alla nostra essenza animale»
Si apre al pubblico pugliese la ricerca sul corpo in movimento dei pluripremiati artisti Emio Greco e Pieter C. Scholten. Sabato 27 maggio alle 19.30 al Cinema-Teatro Impero di Brindisi (ingresso libero), un’occasione unica per assistere al work in progress del nuovo progetto “Serra di danza”, con la performance “Noi, il respiro” che chiude la seconda fase di lavoro, realizzata nelle scorse due settimane a Brindisi.
Emio Greco, coreografo internazionale originario di Brindisi, e Pieter C. Scholten, drammaturgo olandese, cofondatori di ICK Amsterdam, sono gli ideatori e i direttori di “Serra di danza”, ambizioso progetto internazionale nato nel 2022 con l’obiettivo di selezionare i più interessanti danzatori pre-professionisti del territorio per la costituzione della compagnia junior “Vivaio” con sede in Puglia. Il progetto nasce in seno alla collaborazione con la compagnia ResExtensa, nell’ambito di “Porta d’Oriente”, nuovo Centro di produzione nazionale per la danza, riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia.
Dopo una prima fase di ricerca laboratoriale condotta da Emio Greco e Pieter C. Scholten nel mese di novembre 2022 che ha portato alla messa in scena della performance “Noi, i ciechi” al Castello Volante di Corigliano d’Otranto, sabato 27 maggio alle 19.30 al Cinema Teatro-Impero di Brindisi sarà presentato “Noi, il respiro”.
Per il pubblico che prenderà parte alla serata, sarà un’affascinante opportunità per osservare la “materia viva” di work in progress che vede in scena tre danzatori, Matteo Almici, Lorenza Mangione e Lucia Mosaico, i quali in queste settimane sono stati impegnati nella residenza artistica guidata dal danzatore Victor Callens, assistente di lungo corso di, Greco e Scholten, e che sono stati selezionati per costituire la compagnia junior “Vivaio”.
“Vivaio” è già attiva per l’inserimento lavorativo dei suoi danzatori nell’ambito di progetti internazionali di alto profilo: i tre danzatori in scena a Brindisi saranno a settembre al Festival MilanOltre, mentre uno dei giovani danzatori selezionati nella residenza di Corigliano d’Otranto, Giacomo De Luca, in questi mesi è ad Amsterdam, dove si prepara per la prima internazionale dello spettacolo “We, the eyes” di ICK, che si terrà a Ravenna Festival.
La performance al Cinema-Teatro Impero
“Noi, il respiro” è un lavoro sul sollievo, sul ritardo, sul percepire e lasciar andar il trambusto nell’aria: mette le cose in attesa e dà spazio al “temporaneamente”, al non sapere.
In questa fase di restituzione pubblica Greco e Scholten intendono condividere la propria storia personale, un “movimento” innestato nella storia dell’umanità, in un tempo in bilico tra il presente e ciò che è sempre sulla soglia dell’essere. La sincronicità è il motore del lavoro di Emio Greco: un atto di creazione e visione mediante gli attriti in un’atmosfera di solidarietà. È questo il principio universale, che viene mutuato ai danzatori: si richiede loro di essere sé stessi tra gli altri, rafforzando i reciproci punti di forza in tutta la loro diversità.
«Il corpo intuitivo – dichiara Emio Greco – si lascia guidare e sedurre dal subconscio. Attraverso la nostra intuizione possiamo anche essere l’animale e la bestia che siamo e/o l’animale e la bestia che siamo mai stati o abbiamo sempre voluto essere. La scimmia pelosa, l’idiota, lo sciocco che balla».
I danzatori, nei quindici giorni di lavoro tenuti da Victor Callens, danzatore, insegnante, assistente artistico di Greco e Scholten da oltre un decennio, hanno potuto approfondire il metodo ideato da Greco e Scholten “Double Skin|Double Mind (DS|DM)”, una modalità di lavoro mirata a preparare il corpo alla danza, che collega pensiero e immaginazione. DS / DM rafforza e amplifica la presenza energetica del danzatore e attraverso l’uso del respiro riattiva e connette ogni punto del corpo facendo emanare all’esterno un movimento che nasce da dentro. Lo scopo è quello di liberarsi dalle forme accademiche e di rendere il corpo disponibile a qualsiasi impulso, ritmo e natura di movimento.
Questo metodo richiede un dialogo continuo con le proprie scelte, come durante i momenti dedicati all’improvvisazione, quando il danzatore si trova ad interagire con altri elementi teatrali e sonori e diversi materiali coreografici. L’esperienza crea una condizione di apertura, non qualcosa fissato da regole codificate. È piuttosto il contrario: il metodo viene utilizzato per poi entrare in un campo aperto di scoperta e trasformazione.
Emio Greco e Pieter C. Scholten
Emio Greco e Pieter C. Scholten lavorano insieme alla ricerca di nuove forme di danza dal 1995. Nel 1996 hanno presentato il loro primo lavoro comune: L’assolo Bianco, che è diventato la prima parte della trilogia Fra Cervello e Movimento. Oltre a creare produzioni di danza di successo internazionale, Greco e Scholten hanno spinto i confini della loro compagnia di danza con l’opera, la musica e il cinema. Hanno ricevuto diversi premi internazionali e portano in tournée i loro spettacoli in tutto il mondo. Nel 2009 Greco e Scholten hanno unito tutte le loro attività nella piattaforma internazionale di danza: International Choreographic Artcenter Amsterdam (ICK). Dal 2014 al 2018 sono stati anche direttori del Ballet National de Marseille (BNM), lavorando a un intenso partenariato europeo tra le due istituzioni.
Al centro del lavoro dei due direttori artistici c’è l’eloquenza del corpo che comunica con il pubblico a diversi livelli. I movimenti sono fluidi ma esigenti, la direzione dei gesti è proiettata dal diaframma, l’energia sembra illimitata. Greco e Scholten lavorano in modo intuitivo, ma ritmo, tempo e dinamica sono orchestrati con la precisione di un maestro d’orchestra. Fin dall’inizio della loro collaborazione i due hanno giocato con l’attrito, con i processi intermedi: tra istinto e disciplina, tra libertà e restrizione, tra la maestria della danza accademica e la deriva disinibita della carne.
Per le loro produzioni di danza di successo internazionale, Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno ricevuto numerosi premi, tra cui due volte il “Cigno” come migliori produzioni di danza per La Divina Commedia: HELL (2006) e ROCCO (2011). Nel 2021 hanno ricevuto un terzo Cigno d’Oro dal Ministro della Cultura olandese, in segno di apprezzamento per il loro grande contributo alla danza olandese.
Victor Callens è danzatore, insegnante, assistente artistico di Greco e Scholten da oltre un decennio, nasce in Francia e si diploma al Conservatorio di Parigi in danza contemporanea. Nominato per lo Swan Award nel 2011 collabora stabilmente con Greco e Scholten e con diversi artisti anche in altri ambiti tra cui Jean- Paul Gauthier, Pierre Audi, Janine Jansen e Arno Dierickx.
Il progetto Serra di danza
“Serra di danza” è insieme alla compagnia ResExtensa parte del progetto “Porta d’Oriente”, nuovo Centro Nazionale di Produzione per la Danza, riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia.
Serra di danza si concentrerà sulla guida di un programma di workshop internazionali e nazionali, sulle residenze internazionali e nazionali, su un nuovo formato di compagnia junior, sullo sviluppo del progetto Arte e Agricoltura e sulla presentazione di spettacoli di danza internazionali. Il tutto in collaborazione con i partner pugliesi. I danzatori selezionati dall’esperienza laboratoriale verranno coinvolti in un programma annuale di residenze interdisciplinari (creazione, masterclass, formazione, scambi di pratica) che sarà anche messo al servizio della creatività di giovani coreografi del territorio, rispondendo a un’esigenza diffusa. Il lavoro verrà accompagnato e sollecitato dall’incontro con artisti, autori, studiosi, per una formazione integrale coerente con le modalità creative e il metodo di danza di Greco e Scholten.
Il materiale di danza sperimentato verrà utilizzato per la realizzazione di un repertorio che sarà presentato in tournée. Il progetto si configura pertanto come uno scambio di vasto respiro tra international makers, che lega Italia e Olanda partendo dalla Puglia.