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Teatro Linguaggicreativi organizza la sua prima rassegna di danza contemporanea e teatrodanza: “Come una foglia portata dal vento – Festival di Danza”

Teatro Linguaggicreativi organizza la sua prima rassegna di danza contemporanea e teatrodanza: “Come una foglia portata dal vento – Festival di Danza”

Sei spettacoli in scena in tre serate dal 31 marzo al 2 aprile 2023: Anna Karenina Atto 2 di Sisina Augusta; Vedere te (1322) di Noemi Piva; HIKIKOMORI (un solo per 4) di HUNT – Compagnia Danza Contemporanea; Incontro con una rana di Sanpapié Dance and Physical theatre; The Old Man di Compagnia Nanouk; Kýma di Sara Fraschini.

Come una foglia portata dal vento
Festival di Danza

All’interno della STAGIONE TREDICI 2022/23, Teatro Linguaggicreativi organizza il suo primo Festival di Danza. Nell’arco di tre giorni si alterneranno sul palco compagnie, artisti emergenti e non, accomunati dalla ricerca sui linguaggi del corpo. Ognuno di loro, con la propria poetica e la propria ricerca personale, accompagnerà il pubblico nella scoperta di nuovi linguaggi performativi contemporanei e aprirà lo spazio alla condivisione, al dialogo e alla riflessione.

31 Marzo – 01/02 Aprile 2023

  • Venerdì h 20:30 • sabato e domenica h 19:00
  • Venerdì 31 marzo 2023 h 20:30: Anna Karenina Atto 2 + Vedere te (1322)
  • Sabato 1 aprile 2023 h 19:00: HIKIKOMORI (un solo per 4) + Incontro con una rana
  • Domenica 2 aprile 2023 h 19:00: The Old Man + Kýma

Ogni sera saranno in scena due spettacoli consecutivi, di seguito la programmazione dettagliata:

Venerdì 31 marzo 2023 h 20:30

Anna Karenina Atto 2

  • Ideazione e coreografia Sisina Augusta
  • Drammaturgia Elisa Lolli
  • Liberamente tratto da “Anna Karenina “ di Lev Tolstoy
  • Danzatori solisti Anthea Pasquali e Giovanni Consoli
  • E con Ilaria Inama, Silvia Garulli, Elena Manfrin, Lucrezia Borsaro, Edoardo Brugnara, Sara Fraschini
  • È prevista la partecipazione degli allievi del Laboratorio di teatrodanza di Linguaggicreativi tenuto da Sisina Augusta.

La coreografia è volutamente frammentaria e disgregata come è incerto il nostro presente storico. La profondità del linguaggio è affidata all’esecuzione del gesto che è volutamente ripetitivo al limite dell’ossessione.

Ispirazione tratta dal testo di Tolstoy. La narrazione parte dalla morte/suicidio di Anna che vediamo distesa sul binario rappresentato da una scala di legno.

Anna Karenina Atto 2

Anna Karenina Atto 2

Su questa stessa scala Anna ripercorre il tormento delle scelta che determina poi ogni azione della sua vita.

La coreografia prosegue in flashback riportando Vronsky e Anna in un ipotetico ALTROVE in cui l’amore e la passione diventano forza travolgente.

La conclusione vede ANNA/ASTRATTA raccolta in una forma di preghiera per trovare il senso di profondità comune per questa umanità dispersa. Così provata dai ripetuti episodi di femminicidio a cui continuamente assistiamo.

È nostro sentire pensare anche Anna Karenina vittima di violenza in quanto schiacciata da una società che non la comprendeva e quindi quasi obbligata ad una scelta definitiva di morte.

Vedere te (1322)

  • Di Noemi Piva
  • Con Noemi Piva e Sara Chinetti

In Vedere te (1322) le interpreti si fanno portatrici di ruoli universali, dando a chi osserva la libertà di proiettare in loro identità figlie della propria lettura personale. Le figure in scena si prestano a raccontare la nascita, evoluzione e fine di un legame che si fa contenitore di sapori familiari, domestici, relazionali, quotidiani.

L’incipit in medias res le racconta complementari, l’una appesantita da un cumulo di oggetti inutili se presi da soli e l’altra leggera, protesa verso nuove storie da abitare e carica di strumenti in cerca di un’applicazione.

Dal primo incontro prende forma un rapporto senza tempo e luogo definiti, ma scandito dall’azione di “cambiare lenzuola insieme”, appuntamento al quale -nonostante tutto- non si può mancare, anche quando la forza del legame prende a scemare e trasformarsi.

Vedere te (1322)

Vedere te (1322)

Una poesia recitata in alfabeto farfallino accompagna le fasi del loro interagire. Le parole deformate acquistano musicalità indipendenti dal corpo e suggeriscono, in una situazione di chiaro richiamo all’infanzia, una conflittualità e una violenza intrinseche al rapporto, ma celate più o meno consapevolmente all’esterno.
Questa è una storia della durata di un respiro comune, che inizia con il gonfiarsi di un materasso, polmone condiviso al centro della scena, e termina con il suo riappiattirsi alla fine del viaggio.

Gli occhi, infine, si incontrano di nuovo. Sanno che il tempo a disposizione è finito ma sono pronti a vedere ancora, per ricominciare a leggere un corpo da sinistra a destra e da destra a sinistra, senza saltare nemmeno una parola.

Sabato 1 aprile 2023 h 19:00

HIKIKOMORI (un solo per 4)

  • Di HUNT – Compagnia Danza Contemporanea
  • Con Leonardo Carletti, Giorgia Perugini, Elisa Ricagni, Giosy Sampaolo

Hikikomori è una parola giapponese che significa “stare da parte”. È composta da due parole HIKU “spingere” e KOMORU “fuggire”.

L’hikikomori è una persona che sceglie di sua volontà di fuggire dalla vita sociale perché non si sente in grado di affrontare o di sopportare la grande pressione alla quale è sottoposto.
Ma il fenomeno Hikikomori non è solo l’espressione di un disagio, bensì una scelta consapevole, un modo per esprimere il dissenso alla pressione e al conformismo tipico della società. Possiamo guardare all’Hikikomori come ad un rivoluzionario consapevole, un eremita moderno.

HIKIKOMORI (un solo per 4) - Hunt Compagnia Danza Contemporanea

HIKIKOMORI (un solo per 4) – Hunt Compagnia Danza Contemporanea

Il fenomeno, nato negli anni ’80 in Giappone,  a partire dagli anni 2000 si è diffuso anche in Europa e negli Stati Uniti, a causa della sempre piu’ accentuata competitività sociale ed economica e dall’imposizione di modelli di riferimento.
Hikikomori (un solo per 4) indaga i processi emotivi e psicologici dell’isolamento sociale, il disagio e il dissenso in risposta a una società sempre più competitiva, conformista e pressante, sempre meno attenta alla dimensione umana. All’uomo al quale non è concesso essere ed esprimere se stesso all’interno di una società, non resta altro che andare controcorrente.

Incontro con una rana

  • Scrittura Coreografica: Sofia Casprini
  • Drammaturgia e regia: Anthony Mathieu
  • Interprete: Sofia Casprini
  • Produzione: Sanpapié Dance and Physical theatre
  • Assistenza alla coreografia: Matteo Sacco
  • Con il sostegno di Festival Corto in danza di Simonetta Pusceddu, Teatro Cafe de la Artes e Ariella Vidach Aiep.

Si dice che quando una rana incrocia il nostro cammino, questa sia l’occasione ideale per una transizione, un cambiamento profondo che tramuta la nostra essenza.

La rana.
Un animale capace di rigenerarsi in forme diverse. L’animale simbolo per eccellenza della metamorfosi. Il lavoro presentato intende mettere il pubblico in una posizione di allerta dovuta al susseguirsi di immagini, trasposizioni di emozioni e stati d’animo intangibili, che generano un senso di disorientamento e preparano lo spettatore a diventar parte del processo di trasformazione al centro della scena.

Incontro con una rana - Casprini (Ph. Sara Meliti)

Incontro con una rana – Casprini (Ph. Sara Meliti)

Nella danzatrice unicità e molteplicità si fondono: un unico corpo, ma innumerevoli forme che talvolta evocano il mondo animale e talvolta attingono da un’umanità stereotipata, offuscato riflesso di vissuti individuali. L’incessante dialogo tra i due piani provoca lo spettatore pilotando la scena verso l’apparizione di un essere ibrido, nuovo, per metà umano e per metà animale. In continua mutazione, mai uguale a se stesso, l’essere lascia andare pezzi di sé e ne scopre di nuovi combinando noto e ignoto per rafforzare, rigenerare e fortificare se stesso in un ciclo senza fine.

Domenica 2 aprile 2023 h 19:00

The Old Man

  • Di e con Linda Pasquini, Marianna Basso, Daniel Tosseghini

L’abbandono al presente, sconfitto dai pensieri irrequieti del passato. L’insaziabile necessità di riorganizzare e mettere a tacere il tempo andato. L’eterno ritorno porta sempre più ad un fluire di tormenti che cesseranno solo dopo aver realizzato, che ciò che è stato non è più. Far sì che l’uomo riesca a godersi appieno il presente senza lasciarsi distrarre dal compiuto o ancor peggio dall’incompiuto.

The Old Man

Il nostro desiderio è quello di affrontare questo tema tangibile, delicato e in costante evoluzione, avvalendoci di un processo creativo basato sull’azione e reazione.
La scelta di utilizzare tre corpi e densità diverse capaci di creare poi un unico organismo, che riuscirà ad esprimersi parlando la stessa lingua, è proprio così che nasce Nanouk, un essere a tre foglie nate da un unico stelo, considerata dapprima erbaccia e poi rivalutata per le particolari sfumature e le resistenti radici.

Il nostro intento è quello da una parte di cercare e trovare una vera e tangibile parte dell’esteriorità dell’ “old man”, esplorando la sua realtà fatta di vizi e abitudini, dall’altra la chiave per immergerci nella sua interiorità e far emergere in modo significativo le parti che a parer nostro sottolineano maggiormente questo costante conflitto tra un legame ad un vissuto ormai passato ed un desiderio quasi celato di voler abitare nel qui ed ora portandolo infine ad una reazione consapevole per attuare una mutazione.

Kýma

  • Di Sara Fraschini
  • Con Federica Mocchetti 
  • Con il sostegno di Teatro Linguaggicreativi e ArteMente | Centro di Alta Formazione per la Danza

Il lavoro prende spunto dalla figura di Penelope, donna che resta, che attende un ritorno dal mare, ma è nel restare che conosce sé stessa, cambia e si modella. La ricerca è incentrata sul senso dell’attesa in Penelope. Attendere non è aspettare lo scorrere del tempo, in maniera passiva. Attendere è una tensione, è andare verso qualcosa o qualcuno. Ma l’attesa è anche cambiamento, in una continua ricerca della propria identità. A volte è necessario fermarsi. Tutto è in continuo mutamento, in continuo divenire. Il cambiamento è graduale, centellinato, nulla è fermo davvero. Attesa è mancanza, desiderio, nostalgia. Attesa è vivere di ricordi, ma non all’interno degli stessi. I ricordi servono ad andare avanti, ad affrontare l’attesa. Il tempo è sospeso. Il tempo è finito e infinito.

Kýma - Sara Fraschini

Kýma – Sara Fraschini

In scena una danzatrice vive il tempo dell’attesa. Una sacca contenente acqua che cade, goccia dopo goccia, segna lo scorrere del tempo.

Il fine non è quello di proporre risposte o verità. Al contrario, è quello di lasciare il pubblico con gli stessi interrogativi che hanno guidato la nostra ricerca: chi stiamo aspettando? Cosa stiamo aspettando? E se nessuno ci ha mai promesso qualcosa, perché attendiamo?
Tutti siamo sempre in attesa di qualcosa. E appena un’attesa viene colmata se ne crea una nuova. Magari non ce ne rendiamo conto. Magari senza saperlo siamo noi stessi l’oggetto dell’attesa di qualcun altro.
E allora come viviamo il tempo dell’attesa?

Biglietti acquistabili per l’intera serata, non per i singoli spettacoli.

Ogni sera sarà offerto al pubblico un aperitivo pre spettacolo.

Programmazione
Festival Di Danza “Come una foglia portata dal vento”

  • Venerdì h 20:30 • sabato e domenica h 19:00
  • Venerdì 31 marzo 2023 h 20:30: Anna Karenina Atto 2 + Vedere te (1322)
  • Sabato 1 aprile 2023 h 19:00: HIKIKOMORI (un solo per 4) + Incontro con una rana
  • Domenica 2 aprile 2023 h 19:00: The Old Man + Kýma

TEATRO LINGUAGGICREATIVI
Via Eugenio Villoresi, 26 20143 – Milano (MM2 Romolo)

BIGLIETTI
Intero: 15 euro
Il costo del biglietto è comprensivo di entrambe le performance della serata.

TESSERA
Linguaggicreativi è un’associazione culturale, per partecipare ai concerti è obbligatorio essere in possesso della tessera associativa, al costo di 1 euro e valida un anno solare.

Se si è già in possesso della tessera 2022 basta rinnovarla saldando direttamente in biglietteria 1 euro per l’anno 2023. Se invece non si è ancora tesserati è necessario richiederla entro 24 ore prima compilando il form a questo link: http://www.linguaggicreativi.it/diventa-socio/

CONTATTI
+39 02 83558496 • +39 327 4325900
biglietteria@linguaggicreativi.it

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