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Programma del Festival Exister 2023

Programma del Festival Exister 2023

La nuova stagione di spettacoli di danza contemporanea di Exister 2023 promossa da DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza e in partenza a Milano dal 4 marzo.

Programma Festival Exister

04 MARZO ORE 20.30
> DANCEHAUS

Ordinary People

  • Creato e interpretato da Marco di Nardo & Juan Tirado
  • Produzione artistica di Frantics Dance Company
  • Musica Andrea Buttafuoco
  • Con il sostegno di Orsolina28, Studio Pro Arte Freiburg e Sinedomo Dance, Vicenza.
  • Durata 26’

“Cerco di prestare attenzione, viene da dentro. Devo rimanere concentrato. Voglio creare, distruggere, difendermi, reagire. Le voci interiori sono in fondo alla mia testa e perseguitano la mia esistenza. Mi trascinano in un pozzo di caos. Sì, beh, mi arrendo, voglio solo galleggiare e lasciare che le cose si manifestino. Oh, aspetta, non sono l’unico nella stanza.” Due storie indipendenti che coinvolgono la necessità della nostra attenzione, ricreando il caos che questa condizione suppone per le persone che la vivono. Usando costantemente il nostro linguaggio del corpo e la nostra musicalità per creare immagini che si trasformano nel tempo e hanno un impatto sulla scena.

Ordinary People di Frantics Dance Company (ph. Alvaro Rodriguez)

Ordinary People di Frantics Dance Company (ph. Alvaro Rodriguez)

Frantics Dance Company

Compagnia di danza sperimentale con sede a Berlino. La fisicità della compagnia consiste in una profonda ricerca indiscipline come b-boying, hip-hop, tecniche di improvvisazione, acrobatica e danza contemporanea. Il nostro stile è firmato, basato su un profondo studio della musicalità e caratterizzato da rapidi cambiamenti, blocchi e movimenti esplosivi che utilizziamo per rappresentare i nostri sentimenti più profondi di paura, gioia, malinconia, dolore e piacere. Vincitori 1º Prize in Burgos New York 2020, 2º Prize in 34th Hannover Choregraphic Competition 2020, Finalist at the Rotterdam International Dance Competition 2022, 3º Prize in 36th Hannover Choregraphic Competition 2022. Secondo classificato a Danza Del Cammino 2022 & MASH Jerusalem in 2022.

RIAD – Rhythm Is A Dancer

  • Di e con Mattia Quintavalle “Sly” e Giacomo Turati
  • Tutor musicale Tommaso Ruggero
  • Fotografie Marco Coniglione
  • Stylists Generation Zeta
  • Durata 40’

Due danzatori si confrontano con una batteria scomposta. Il progetto ritmico “Rhythm is dancer” nasce dalla ricerca di una relazione coreografica tra il corpo e tre percussioni: rullante, ni-hat e gran cassa. L’intera performance è immaginata intorno a questi 4 elementi che insieme costituiscono un ventaglio infinito di possibilità sonore, ritmiche e dinamiche. Ogni elemento è uno strumento compositivo, compreso lo stesso согро dei danzatori, che viene suonato e analizzato fisicamente ricercandone un valore specifico. Partendo dal rullante i danzatori si approcciano via via agli altri strumenti, assumendone l’energia e la potenzialità ritmica. Il suono riverbera nei passi dei danzatori e il movimento incorpora ciò che viene creato a livello sonoro.

Mattia Quintavalle aka Sly, coreografo, ballerino e insegnante, inizia la carriera come b-boy, per poi avvicinarsi all’hip hop new-style e all’house studiando la tecnica e il groove con i migliori insegnanti italiani ed internazionali. Membro della boomboxsquad. Collabora con diverse crew e compagnie come: Oxygen, Collettivo Phonique, The Socks, Mai’s Around, If if if then, Susanna Beltrami. Lavora presso svariati programmi televisivi ed è ideatore di vari progetti multimediali tra cui: Sly, Tafari, In side in, I rise. Recentemente è stato ospite del centro culturale Alliance Française per il progetto “Crossroads”. Attualmente è docente presso DHHD e altre scuole professionali.

Giacomo Turati aka Jack si diploma a Milano nel 2016 presso Accademia di danze urbane. In quel periodo lavora come danzatore per Milano Fashion Week e The voice of Italy. Si perfeziona come danzatore hip hop e contemporaneo in centri professionali nazionali ed Europei. Dal 2017 lavora presso varie scuole di danza come insegnante tra Brescia. Dal 2018 entra a far parte della Boomboxsquad, partecipando a contest in Italia e all’estero. Danzatore contemporaneo per alcuni progetti promossi da Escape Project e solista in “My Romeo and Juliet” di M. Augeri per la compagnia DADA. Dal 2022 insegna hip hop presso DHHD.

05 MARZO 2023 ORE 19.30
> DANCEHAUS

ALFA 2.0

  • Concept, coreografia e interpretazione Jessica D’Angelo
  • Musiche originali Stolfo Fent
  • Disegno luci Giacomo Casadei
  • Produzione Artemis Danza
  • Durata 25’

Alfa 2.0 è un solo dove l’espressione della volontà dell’Essere nella sua molteplicità, vede il suo fulcro nell’elaborazione corporea. Il corpo diventa uno strumento di proiezioni, memorie e visioni. Le musiche originali del compositore Stolfo Fent in relazione alle “azioni coreografiche” offrono la possibilità di immergersi in un viaggio introspettivo. Gli oggetti che abitano lo spazio sono causa motrice di un flusso d’ispirazione, che offre la possibilità allo spettatore di immergersi in propri immaginari. Ogni oggetto è un simbolo e racchiude in sé un codice coreografico specifico legato a sfaccettature dell’Io.

Jessica D’Angelo

Inizia all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nel 2013 partecipa alla Biennale College di Venezia diretta da Virgilio Sieni, studia con David Zambrano e con la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Dal 2012 ad oggi lavora come danzatrice per: Compagnia di Susanna Beltrami, Dancehaus Company, Compagnia Naturalis Labor, Silvia Bertoncelli, Compagnia Artemis Danza, Robert Wilson, Compagnia Societas Raffaello Sanzio. Dal 2017 diventa giovane coreografa firmando: Cattive, αgluten, α-binary, INTRO, ALFA, ALFA 2.0. Nel 2018 Vince la Vetrina Contemporanea Vuoti d’Aria maggio e nel 2021 partecipa a Nuove Traiettorie XL / azione Network Anticorpi XL. Insegna presso la scuola Padova Danza, e collabora al corso sostenuto dal Mic Padova Danza Project.

L’ALTRA STANZA (primo studio)

  • Idea e produzione Compagnia Bellanda associazione Ets
  • Autori Lia Claudia Latini e Giovanni Leonarduzzi
  • in collaborazione con il Centro di rilevante interesse Nazionale Scenario Pubblico / CZD
  • Compagnia residente a progetto presso il Centro di rilevante interesse Nazionale Scenario Pubblico / CZD
  • Disegno suoni Maurizio Cecatto
  • Durata 25’

Indaghiamo sul significato della relazione e dell’ignoto, su ciò che dell’altro non è ancora conosciuto e forse non lo sarà mai davvero. Quanto sappiamo dell’altro e quanto ancora non conosciamo di “Lui”? C’è una fondamentale presenza di “rischio”. Devi provare, fare affidamento su quel momento di rischio, un investimento di tempo e speranze. Cosa c’è dietro quella porta? C’è davvero quello che immagini? E vuoi davvero scoprirlo? Il brivido dell’avventura… o una vertigine. Così la realtà sfuma nelle sue possibili versioni alternative. Mondi paralleli e possibili della stessa realtà. Ed il confine tra reale e immaginario diventa sfumato. “L’altra stanza” diventa così l’alternativa alla realtà, percepibile ma non tangibile.

Compagnia Bellanda

Compagnia Bellanda nasce nel 2012 dalla volontà di Giovanni Leonarduzzi, in arte Gava, di ricercare un’evoluzione personale della breakdance. Si sviluppa attraverso una profonda ricerca del movimento e del linguaggio che dalle radici urbane spinge verso una scrittura coreutica della danza contemporanea. la tecnica della breakdance e la tecnica contemporanea fino ad entrare nella ricerca del partnering Nel 2017 Giovanni Leonarduzzi e Claudia Latini decidono di proseguire insieme nella ricerca di un linguaggio che scopra un punto di incontro tra la loro chiamata “FloorFlirting”. Il progetto Bellanda trova così uno sviluppo concreto nella nascita di Compagnia Bellanda Associazione Ets e siamo fieri di poter dire che Bellanda è la prima compagnia di danza con matrice break/urban a rientrare tra gli organismi di produzione supportati dal MIC (2022).

11 MARZO 2023 ORE 18.00 E 21.00
> DANCEHAUS

STAND BY ME

  • Una produzione Sanpapié
  • Coreografia e regia Lara Guidetti
  • con Sofia Casprini, Gioele Cosentino, Matteo Sacco
  • drammaturgia Saverio Bari in collaborazione con Gianluca Bonzani
  • Elaborazioni sonore Marcello Gori
  • Maschere Maria Barbara De Marco
  • Scenografia Maria Croce
  • Costumi Fabrizio Calanna
  • Durata 50’

Lo spettacolo si ispira all’auto-biografia di Dennis Nielsen, omicida seriale inglese, che svela con dovizia di dettagli i suoi 12 omicidi tra emozioni, ragioni e rigorose ritualità. La banalità crudele della solitudine, l’assenza di libertà personale, nell’Inghilterra dei primi anni 80 dove sfilano icone, giovani in fuga e l’omosessualità rimane antitesi della normalità famigliare, collocano l’orrore nella cornice della quotidianità.

Compagnia Sanpapié - Stand By Me (Ph. Lorenza Daverio)

Compagnia Sanpapié – Stand By Me (Ph. Lorenza Daverio)

È la notte di Natale, la paura del vuoto e dell’abbandono schiaccia la mente e fa schizzare i pensieri in cerca di una soluzione: guarda quel giovane nel suo letto e pensa: “deve restare!”. Un corpo vuoto, a disposizione… Ed ecco che la fantasia diventa reale, il “mostro” entra in azione e uccide, e Nilsen trattiene con sé il corpo, lo inserisce in un presepe dell’orrore, conservato per l’imitazione della normale vita domestica, e con lui convive. Ma il tempo consuma i resti e rinnova la necessità. E allora ancora, 11 volte ancora.

Una storia di amore e morte, dove sfilano archetipi antichi, stereotipi reiterati, una danza di specchi incrociati e immagini triplicate, tra visioni di sé e trasfigurazioni, dove frammenti di corpi e di ricordi trovano il loro posto in quello spazio vasto e senza tempo, che è l’animo umano.

Compagnia Sanpapié

Sanpapié, diretta dalla coreografa e performer Lara Guidetti, è una compagnia nata a Milano nel 2008 con l’obiettivo di esplorare contaminazioni, derive, possibilità e limiti del linguaggio fisico. Composta da danzatori, coreografi, attori, compositori, registi e artisti visivi, ricerca uno stile che allontana volutamente qualsiasi definizione. Più di 50 opere hanno portato la compagnia a muoversi tra Italia, Europa, Cina e Arabia Saudita. Le tecniche della danza classica e contemporanea si incrociano con pratiche come l’acrobatica, il ballo popolare, il teatro fisico e di parola, arrivando così a raggiungere e costruire pubblici diversi, diversificando la proposta artistica nell’incontro tra i linguaggi.

25 MARZO 2023 ORE 20.30
> DANCEHAUS

ALEXIS 2.0

  • Di Aristide Rontini
  • Con Cristian Cucco
  • Drammaturgia: Gaia Clotilde Chernetich
  • Musiche originali: Vittorio Giampietro
  • Collaborazione artistica: Simona Bertozzi, Dalila D’amico
  • Produzione: Associazione Culturale Nexus – APS
  • Coproduzione: Oriente Occidente
  • Con il sostegno di Anticorpi – Rete di Festival e Rassegne e Residenze dell’Emilia-Romagna nell’ambito dell’azione supportER, Fondazione Teatro Comunale Citta’ di Vicenza, Versiliadanza, Alma Danza di Bologna, Altriballetti, Musei Civici di Imola
  • Durata 25’

Con il suo primo romanzo pubblicato nel 1929, Alexis o il trattato della lotta vana, Marguerite Yourcenar ha dato vita a una lunga lettera con cui il protagonista tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità. Attraverso il testo della scrittrice francese, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Il dire e il non dire di Alexis riverberano nella fisicità radicata al suolo e allo stesso tempo aerea di Cristian Cucco, interprete di questa proposta che, partendo da un caso letterario, mostra come nell’urgenza di una dichiarazione scritta in prima persona si possano riconoscere urgenze collettive e condivise che riguardano, in maniera trasversale, la condizione e lo stato di essere umano.

Alexis 2.0 di Aristide Rontini con Cristian Cucco (Ph. Francesco Tassara)

Alexis 2.0 di Aristide Rontini con Cristian Cucco (Ph. Francesco Tassara)

Aristide Rontini

Aristide Rontini è coreografo, performer e praticante di danza di comunità. Si diploma alla Codarts – Rotterdam Dance Academy nel 2010. Ha lavorato per Simona Bertozzi, Michela Lucenti/Balletto Civile, Candoco Dance Company, Alessandro Schiattarella/BewegGrund, Teatro Della Tosse, Angelica Liddell, Carl Olof Berg/Spinn, Vahan Badalyan e Diego Tortelli/Aterballetto. Ha creato gli spettacoli “It moves me”, “Giovane Notturno”, “Talitha Kumi”, “Alexis”, “Alexis 2.0” e “Lampyris Noctiluca”.

LA BAMBOLA

  • Ideazione, Regia e Coreografia Francesca Lettieri
  • Interpreti Giulia Gilera e Francesca Lettieri
  • Musica Antonio Vivaldi, Alva Noto, Ryuichi Sakamoto, Sarah Vaughan, Robert Henke, Michael Kiwanuka, Donna Summer
  • Realizzazione Costumi Originali Sonia Sartoria
  • Editing Audio Eugenio Bonemazzi
  • Disegno Luci Gabriele Termine
  • Produzione Compagnia ADARTE
  • con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Progetto speciale WOMAN MADE e Regione Toscana-Spettacolo dal Vivo
  • Durata 30’

LA BAMBOLA è un affresco pop-onirico dedicato alle donne e agli stereotipi femminili che definiscono il sistema di valori delle nostre abitudini sociali, una carrellata di personaggi femminili ispirati a donne iconiche della nostra storia culturale come Barbie, Beyoncé, Nina Simone, Wonder Woman e Giulietta. Sulla scena i corpi di due donne attraversano stati d’animo diversi incarnando allo stesso tempo fragilità, forza, tenerezza, paura, aggressività e desiderio, un inno al coraggio e alla voglia di “essere”.

“Non sono un’unica donna o un unico uomo, sono allo stesso tempo tante donne e tanti uomini, sono luoghi, animali, città, paesi, famiglie, memorie, emozioni, oggetti e persone che conosco, ma sono anche realtà a me sconosciute, inesplorate e mai viste a cui accede la mia stessa immaginazione rivelando identità del passato, del presente e del futuro”. Francesca Lettieri

La Bambola è uno spettacolo prodotto nell’ambito del progetto speciale Woman Made dedicato all’universo femminile e finanziato come progetto speciale dal MIC.

Francesca Lettieri

Coreografa, danzatrice, docente di danza contemporanea, autrice di spettacoli di teatro- danza è co-direttrice artistica di ADARTE fin dalla sua costituzione nel 2002. La sua formazione e ricerca coreografica è legata ad importanti danzatori e coreografi della scena internazionale e della storia della danza contemporanea degli ultimi venti anni come Carolyn Carlson alla quale è particolarmente legata per collaborazioni e progetti artistici e David Zambrano che segue da molti anni e con cui ha partecipato a “60 DAYS”. Ha creato due partiture in esclusiva per il corpo di ballo dell’Arena di Verona: “PULCINELLA” e “CARMINA BURANA”. Dal 2009 è direttrice artistica del Festival Ballo Pubblico, Festival Internazionale di Danza Contemporanea in Spazi Urbani giunto alla sua 11° edizione realizzato in collaborazione con il Comune di Poggibonsi e la Fondazione E.l.s.a-Teatro Politeama (Poggibonsi-SI). Promuove e lavora a progetti di formazione e creazione con scuole, università, gruppi di ragazzi disabili, amatori sui luoghi di lavoro e anziani, alla ricerca di un progetto sulla danza inclusivo e trasversale.

ANIMA/ANIMUS

  • Coreografia Elwira Piorun
  • Drammaturgia Aleksandra Kostrzewa
  • Danza Ewa Noras, Stanislaw Bulder
  • Durata 20’

L’idea del duetto si riferisce al concetto di Jung della dualità di genere della psiche umana e agli archetipi dell’Anima (l’elemento femminile nell’uomo) e dell’Animus (l’elemento maschile nella donna). Il duetto presenta una relazione femminile-maschile e una collisione di due aspetti della psiche: l’Anima dell’uomo, che porta all’unità e all’armonia, e l’Animus della donna, che cerca la conoscenza, la differenziazione e la dinamica. Il tema dell’unità e dell’indivisibilità della donna e dell’uomo corrisponde anche all’immagine biblica della creazione della donna dalla costola di Adamo e all’idea dei filosofi antichi sulla natura della perfezione – l’androginia.

The Dance Theatre Zawirowania

Il Teatro di danza Zawirowania è stato fondato nel 2005. Fin dall’inizio, il direttore artistico e coreografo principale del gruppo è Elwira Piorun, ex solista del Teatr Wielki – Opera Nazionale Polacca di Varsavia. Il gruppo è composto da danzatori con diversi background tecnici, dalla danza classica, alla danza contemporanea e jazz, fino alla pantomima. Questa combinazione produce un interessante effetto scenico, ampliando il potenziale creativo del gruppo. Włodzimierz Kaczkowski, regista, spesso responsabile della narrazione degli spettacoli, collabora con Zawirowania. Il gruppo crea spettacoli che mirano a mostrare le emozioni attraverso il movimento.

26 MARZO 2023 ORE 19.30
> DANCEHAUS

FOLK TALES

  • Concept Gloria Dorliguzzo
  • Performer Gloria Dorliguzzo, Jessica D’Angelo
  • Light Design Andrea Sanson
  • Sound Riccardo Santalucia
  • Costumes Gloria Dorliguzzo
  • Costume making Marta del Fabbro
  • Props Istvan Zimmermann e Giovanna Amoroso-Plastik Art studio
  • Thanks to C&C Company, Teatro Comandini_Societas, Lives Arts Culture C32, Fattoria Vittadini, Sant’Arcangelo dei Teatri
  • Durata 30’

Folk Tales allestisce un onirico e visionario campo di battaglia.

I confini identitari tra i due performer vengono messi in crisi: secondo l’etimo “decisione”. La dimensione di duello non stabilisce la superiorità di un potere sull’altro, bensì quello di indagare come dinamiche e regole a esso interne diano vita a diverse forme e combinazioni. L’indagine si sposta sul potere generativo che l’incontro ha. Gli interpreti disegnano così lo spazio, avviando delle partiture coreografiche in funzione a dove sulla scacchiera avviene l’incontro. La costante tensione tra i due performer non porta mai al compimento dello scontro bensì ad una continua ricerca di possibilità. L’avvicendarsi di elementi coreografici trova una configurazione sempre diversa rinnovando l’ascolto e la disponibilità come pratiche.

Gloria Dorliguzzo

I Dan in Hōki-ryū Iaido. Collabora con coreografi quali: Romeo Castellucci, Nikos Lagousakos, Cindy Van Acker, Claudia Castellucci, Crysanthi Badeka e Ariella Vidach. Dall’inizio del 2018 inizia la sua ricerca come autrice, combinando lo studio del corpo con le arti visive, la luce e il suono. Prediligendo performance site specific collabora con artisti provenienti da campi artistic diversi lavorando su linguaggi ibridi e di ricerca.

15 APRILE 2023 ORE 20.30
> DANCEHAUS

MY DUTY, MY BROTHER
(anteprima)

  • Coreografia Paola Lattanzi
  • Danza Barbara Allegrezza e Nicolò Castagni
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 25’
  • Ispirato a “Il grande quaderno” di Ágota Kristóf.

Sullo sfondo orrorifico della Seconda guerra mondiale, due fratelli, abbandonati dalla madre, temprano il loro corpo e la loro psiche a resistere alle prove più dure. Nel quaderno si allenano a scrivere ciò che vedono nel mondo, nella disperata ricerca dei protagonisti di una mitologica “verità dei fatti” che si mostri narrabile, di un ordine logico delle cose che aiuti a giustificare gli eventi e di un apparente equilibrio del mondo. Il tempo della narrazione è confuso. le bugie della memoria sono spesso sopravvivenza: il loro è un ricreare una propria biografia per non sgretolarsi, per allontanare il dolore, per costruirsi una identità.

Paola Lattanzi

Laureata alla Amsterdam University of the Arts in coreografia (SNDO-School for new dance development), Paola è vincitrice nel 2014 del Premio Danza & Danza con l’assolo “Sopra di me il diluvio” di Enzo Cosimi come miglior spettacolo italiano e nel 2015 del premio Tersicore come migliore interprete contemporanea. Docente di tecnica e composizione presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dal 2021 di Teatro Fisico presso l’Accademia Susanna Beltrami.

ORPHEO, EURIDICE E MELANCHOLIA

  • Coreografia: Mario Coccetti
  • Danzatori: Rocco Suma, Salvatore Sciancalepore, Sofia Zanetti
  • Light design: Andrea Morselli
  • Musiche originali: Andrea Rizzi
  • Costumi: Stefania Dessì
  • Coproduzione: Associazione Culturale Cinqueminuti APS / Balletto di Sardegna
  • con il sostegno di MIC-Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna
  • Durata 25’

Orfeo e Euridice / Melancholia, è un’opera di danza contemporanea che tra linfa dalla potenza fisica dei corpi in scena, dalla decodificazione in musica degli stati emotivi dei danzatori e dal ritmo percussivo dell’azione. Il concept creativo dell’opera nasce dalla rielaborazione dal mito narrato da Virgilio nel libro IV delle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi, ma ancor più dall’omonimo film di Lars Von Trier che interpreta il tema della disforia in maniera trasversale, associando la collisione sulla terra di un pianeta sconosciuto, all’impatto emotivo che tale stato suscita nell’individuo. La scelta di questo riferimento fa seguito ad un’ultima fase di ricerca di S Dance Company che cerca ispirazione nella forte espressività narrativa cinematografia.

L’universo coreografico raccontato in Orfeo e Euridice / Melancholia è ricco di corpi possenti, di movimenti tellurici, di dinamismi mozzafiato, di immagini sospese tra il reale e l’irreale, di distorsioni e leitmotiv. L’architettura dei corpi è stata generata dalla codifica di un intimo confronto tra danzatori e coreografo che hanno messo a nudo personali paure, tensioni, limiti trasformandole in gesti, azioni, spazio allo scopo di offrire allo spettatore un’opera dalla forza comunicativa emotivamente complessa, potentemente significativa e teatralmente emozionante.

Dissolversi. Sparire. Annullarsi.

La disforia è una lunga caduta in una oscura voragine senza tempo, senza luce e senza fondo dalla quale si vorrebbe uscire ma nella quale non si può smettere di precipitare. Immersa in un inferno di viva e umana indifferenza che distorce la percezione del reale, Euridice è il polo di attrazione di due possibili realtà che la pone in equidistanza tra la salvezza e l’oblio.

Mario Coccetti

Coreografo e danzatore formatosi in Italia, Madrid e New York, cura dal 2009 la direzione artistica di Compagnia della Quarta e dal 2019 la direzione artistica di ZED Festival Internazionale Videodanza che ha raccolto intorno a sé artisti, realtà culturali e istituzioni europee per creare un focus specifico sulla videodanza e sull’utilizzo delle nuove tecnologie applicate alla realtà virtuale e alla realtà aumentata. Dal 2016 è fondatore di S Dance Company che ibrida stili coreografici, sonorità musicali, linguaggio cinematografico e tecnica della danza contemporanea al fine di generare opere originali fortemente identificate dalla potenza fisica dei corpi in scena, dalla decodificazione in musica degli stati emotivi dei danzatori, dal ritmo percussivo dell’azione. Attualmente docente di tecnica della coreografia presso l’Accademia Nazionale di Danza

LE SPECTRE DE LA ROSE – RAVE

  • Coreografia Matteo Bittante
  • Danza James Pett e Travis Clausen-Knight
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 20’

Dal celebre balletto Le spectre de la rose, ispirato all’omonimo poema di Théophile Gautier, un’interpretazione in chiave contemporanea del coreografo Matteo Bittante che trasforma il memorabile sogno di una giovane fanciulla in un viaggio immaginifico di un ragazzo travolto dal piacere e dall’euforia di un rave party. Con il corpo palpitante di vibrazioni e di bassi ritmici, il tempo ordinario si cancella, nuovi scenari della mente si aprono e gli animi più profondi trovano spazio. Ricordi offuscati d’infanzia, melodie ipnotiche e luci riflesse creano l’atmosfera e l’involucro di una visione spettrale in cui due danzatori uomini si uniscono in una danza viscerale che lega gli istinti, i desideri e le esistenze fino a svanire e tornare realtà. La rosa, un gesto d’amore e corteggiamento, si addentra delicata nel frastuono della mente per poi dissiparsi e lasciare il ricordo amaro del sogno danzato.

Matteo Bittante

Coreografo formatosi a metà degli anni ’90 come danzatore tra la Fondazione Teatro Nuovo di Torino e l’Hamburg Ballettschule “J. Neumeier”, già diciottenne ha l’opportunità di lavorare con grandi autori della danza presso il Ballet National de Marseille Roland Petit, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Aenaon Daniel Lommel. Ha danzato accanto alle étoiles Myrna Kamara, Oriella Dorella, Carlotta Zamparo, Luciana Savignano.

16 APRILE 2023 ORE 19.30
> DANCEHAUS

NO HALF MEASURES

  • Idea e regia: Meritxell Barberá & Inma García
  • Coreografia: Meritxell Barberá & Inma García in collaborazione con i ballerini.
  • Danzatori: Mauricio Pérez y Laura García Carrasco
  • Drammaturgia: Roberto Fratini.
  • Direzione: Marta Fernández.
  • Scenografia: Taiat Dansa.
  • Coproduzione: Riunione plenaria internazionale IETM, Teatro Inestable, INAEM.
  • Durata 20’

Un’installazione coreografica che giustifica la relazione della danza con lo spazio in cui viene eseguita sia esso un palcoscenico, un museo o uno spazio non convenzionale. Le identità dei danzatori sono viste attraverso una collezione di autoritratti. I movimenti artistici d’avanguardia si evolvono in un dialogo tra danza e tempo. Ogni danzatore si comporta di conseguenza allo spazio, alla dimensione e all’esperienza estetica. La danza acquisisce il suo significato a seconda del luogo della performance. La scena fornisce una panoramica del pensiero individuale che si manifesta in un costante corpo a corpo. Una scommessa liberale nel riconoscersi in un luogo di recente identità collettiva.

I danzatori ripongono una fiducia cieca in movimenti privi di mediocrità e compiono scelte convincenti in ogni luogo in cui questa installazione coreografica viene presentata.

Taiat Dansa

Compagnia fondata nel 2003 da Meritxell Barberá e Inma García, entrambe laureate in danza classica e contemporanea (Valencia). Da allora, i loro lavori sono stati presentati in sedi e festival prestigiosi a livello nazionale e internazionale. Attualmente lavorano in Francia, Germania, Italia, Turchia, Svizzera, Regno Unito, Ungheria, Paesi Bassi e Stati Uniti.
Lavorano fin dall’inizio della loro carriera attenti al presente più immediato, in continuo ascolto del contesto ideologico, sociale e culturale che generalmente agita l’arte. Questo interesse a riflettere sulla danza e sull’arte li ha portati a lavorare sempre in spazi museali sia a livello nazionale che internazionale. Dal 2009 lavorano come coreografi per altre compagnie nazionali e internazionali. L’identità coreografica e creativa di Taiat è quindi condivisa con altre prestigiose compagnie, come il Ballet Hispánico de Nueva York, DanceWorks Chicago, Ballet de la Generalitat Valenciana, DAF Roma o Fresco Dance Company. In questi lavori, gli elementi coreografici di Taiat’ sono strettamente legati a un intenso lavoro drammaturgico basato su cinema, letteratura e arte.

6 MAGGIO 2023 ORE 20.30
> TEATRO FONTANA

IN THE ABSENCE

  • Di Pett | Clausen-Knight
  • con James Pett e Travis Clausen-Knight
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 30’

Là dove il dolore incontra la gioia, l’esilio il ritorno, la decadenza la crescita…là in mezzo c’è il silenzio. In the absence è un viaggio in movimento che esplora la natura dell’assenza e la nostra transizione dalla fine all’inizio. Ciò che emerge da ciò che è stato sepolto lascia il posto a qualcosa di nuovo, come l’autunno nei boschi.

AFTER ECHOS
A pen without ink still writes.

  • Di Pett | Clausen-Knight
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 30’

Il tempo, la memoria e la connessione sono esplorati per mettere a fuoco quanto la vita sia lasciata in uno stato di impermanenza. L’opera stessa è una rappresentazione visiva del modo in cui la memoria ci attraversa o di come i momenti più significativi sfiorino la mente. In scena un trio di performer i cui ricordi si scontrano e si sovrappongono nello spazio per creare un flusso di memorie senza fine in cui ogni danzatore rappresenta momenti del sé.

James Pett e Travis Clausen-Knight iniziano la loro collaborazione artistica durante il periodo di lavoro come danzatori per la Compagnia Wayne McGregor (2013-2019). Il duo ha avuto il privilegio di esibirsi in tutto il mondo in alcuni dei teatri più prestigiosi, tra cui il Palais Garnier con il Balletto dell’Opera di Parigi, il Teatro Bolshoi di Mosca e il Sadler’s Wells Theatre di Londra. Nel 2019 sono diventati artisti associati di Fabula Collective, insieme a cui hanno creato numerose coreografie. A un anno dalla prima, i loro lavori sono stati portati in tournée in tutto il mondo in teatri di Hong Kong, Corea, Thailandia, Giappone, Italia, Germania e Regno Unito e hanno ricevuto diversi premi coreografici internazionali. Dal 2021 hanno intrapreso un percorso creativo indipendente con il duo, Pett | Clausen-Knight, di cui Imago è la prima creazione.

7 MAGGIO 2023 ORE 18.00
> TEATRO FONTANA

OTOTEMAN

  • Di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina
  • Produzione COB Compagnia Opus Ballet
  • Progetto vincitore della XIII edizione del PREMIO INTERNAZIONALE PROSPETTIVA DANZA TEATRO
  • Durata 20’

Ototeman (termine da cui deriva la parola “Totem”) sta a metà tra un gioco e un rituale, una stanza fittizia in cui tutto è possibile, due anime strettamente legate tra di loro alla continua ricerca di uno spazio per coesistere. La finalità di Ototeman è quella di esplorare la parte più istintiva del nostro essere, comprendente sia corpo che mente. Una danza ironica e carnale contraddistingue il relazionarsi di questi due corpi che si trovano in uno stato comune ma estraneo, continuo e intermittente, equilibrato ma dissestato. Le due figure hanno un’identità fluida, non vogliono appiattire le loro differenze bensì farle vivere in unione, fonderle assieme, sovrapporle per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte.

OTOTEMAN - (COB) Compagnia Opus Ballet (ph. Gaia Biagiotti)

OTOTEMAN – (COB) Compagnia Opus Ballet (ph. Gaia Biagiotti)

Stefania Menestrina e Sofia Galvan si formano presso il Centro Opus Ballet di Firenze e giovanissime entrano a far parte di COB Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello. Hanno danzato per alcuni dei più interessanti coreografi italiani come Carlo Massari, Giovanni Leonarduzzi, Adriano Bolognino, Arianna Benedetti, Marina Giovannini e altri. Creano un primo progetto coreografico nel 2021,”After image”, con il quale vincono il primo premio al concorso coreografico Opus1 dance competition 2021 in Slovenia.

11 MAGGIO 2023 ORE 21.00
> TEATRO FONTANA

THE DAY WHEN I CHOSE TO BE A DOUGTHER

  • Concept e coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighani
  • Danzano Davide Angelozzi, Elda Bartolacci, Alessandra Ruggeri
  • Musiche Jocelyn Pook, David Lang, Giulia Kent
  • Luci Giuseppe Filipponio
  • Una produzione Compagnia Naturalis Labor
  • Co-produzione AbanoDanza Festival 2022
  • con il sostegno di Mic / Regione Veneto / Arco Danza / Comune di Vicenza
  • Con la collaborazione di DanceLab / Latina
  • Durata 50’

Figli che indagano sullo stato di “figlianza”. Un’ analisi profonda, poetica e intrisa di visioni segrete che rispondono ad un unico quesito principale: essere figli dura tutto il corso della vita? e da altri che seguono spontaneamente…questo stato di privilegiata appartenenza permane anche quando formalmente viene meno il punto che lo concede?…senza genitori, si è ancora figli?
Lo stato di figlianza si modifica se si diviene madri o padri?

Marisa Ragazzo e Omid Ighani

Nel 1996, Marisa Ragazzo insieme a Omid Ighani crea la Compagnia DaCru la prima formazione italiana a danzare negli spazi performativi black delle capitali europee. La loro diversa formazione artistica, accademica per Marisa (Prebil, Trayanova, Lupov, Peter Goss, Sebron) e street per Omid (freestyler, come molti talenti nati e cresciuti nella cultura hip hop degli anni ’80), produce un codice artistico fortemente innovativo e di certo singolare. Amano la velocità, il virtuosismo tecnico, la fusione dello spazio teatrale con il codice artistico della strada e delle avanguardie suburbane dalla quale attingono le spinte verso l’arte nei diversi suoi aspetti, cosa che li porta spesso a collaborare con musicisti underground e visual artists.

SPOKEN DANCE / FIGURE COREOGRAFICHE

  • Coreografia VIDAVÈ
  • Danza Noemi Dalla Vecchia, Matteo Vignali
  • Composizione audio VIDAVÈ
  • Durata 30’

In figure coreografiche il tentativo è quello di sistematizzare, con una rappresentazione espressiva del corpo in movimento, alcune figure retoriche fortemente simili nella loro qualità di “artifici del discorso”, ad alcune modalità di composizione coreografica della danza. Scelte tra una serie di testi musicali, poetici, letterari e politici, accompagnate da una traccia audio di accordi di pianoforte, queste voci registrate prendono forma e contenuto attraverso il movimento dei due interpreti. Senza una precisa linea drammaturgica, le voci e le parole, i gesti e le sequenze di movimento, desiderano sollecitare l’interpretazione dello spettatore nel trovare delle relazioni tra i due linguaggi. Queste molteplici e brevi coreografie condividono una comune immaginazione, percezione ed emozione con ciascuna delle figure retoriche associata ad esse.

VIDAVÈ

Duo composto da Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali, danzatori e giovani creativi di differente formazione. Matteo proveniente dalla streetdance e Noemi da una formazione contemporanea presso il Centro Opus Ballet di Firenze. Dal 2019 lavorano in coppia come “VIDAVÈ”, un progetto sostenuto dal Centro di produzione DANCEHAUSpiù e da Home Centro per la Creazione Coreografica di Perugia. Attraverso un linguaggio ibrido fondono tecniche di danza urbana e contemporanea.

12 MAGGIO 2023 ORE 21.00
> TEATRO FONTANA

BEAST WITHOUT BEAUTY

  • Creazione originale Carlo Massari
  • Produzione C&C Company
  • Con Carlo Massari, Emanuele Rosa, Giuseppina Randi
  • Disegno audio e luci Francesco Massari
  • Consulenza abiti di scena Gabriella Strangolini
  • Acconciature Bruna Toneatto
  • In co-produzione Festival “Danza in Rete” Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza
  • Con il sostegno di Festival Oriente Occidente/CID Centro Internazionale della Danza, CSC/OperaEstate, Piemonte dal vivo, ARTEVEN, Komm-tanz Compagnia Abbondanza/Beertoni, h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza/Leggere Strutture Art Factory, Comune di San Lazzaro di Savena “Protagonismo e Creatività”
  • Con il supporto di Residenza I.DRA. e Teatri di Vita nell’ambito del “Progetto CURA 2018”
  • Con il sostegno del programma MOVIN’UP SPETTACOLO – PERFORMING ARTS sessione unica 2018/2019 a cura di MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI – Direzione Generale Spettacolo (MiBAC – DG S) e Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani (GAI) insieme con Associazione Giovani Artisti dell’Emilia-Romagna (GA/ER).
  • Con il sostegno MiBACT e SIAE “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”
  • Durata 60’

L’ennesimo sguardo: fermo, freddo, gelido, impietoso sulla società. Un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali.

Beast without Beauty di Carlo Massari (Ph. Davide Colagiacomo)

Beast without Beauty di Carlo Massari (Ph. Davide Colagiacomo)

Perdenti si affrontano in un algido duello; in palio l’affermazione di un ruolo, un’identità, una posizione sociale, la sopravvivenza. Una violenza nascosta, taciuta, color pastello, che porta irrimediabilmente al massacro. Un’ironia nera contrappunto al pallore emaciato dei volti, una fascinazione nell’assurdità delle scene, nell’estraniamento dalla partecipazione umana alle azioni, ai fatti; figure esangui, prive d’energia, estenuate e disumanizzate, come alla fine di una lunga guerra, che sanno non essere servita a nulla se non a farsi e fare inutilmente del male, a divenire cinici e opportunisti difronte alla morte fino a contraddirsi e tradire i propri compagni di giochi.

Carlo Massari

Performer, coreografo e creatore transdisciplinare attivo nella scena contemporanea italiana ed internazionale. Da sempre impegnato nella ricerca di nuovi linguaggi performativi, approfondisce l’ibridazione e commistione tra le diverse discipline artistiche, definendo nella forma “anfibia” un suo tratto distintivo chiaro e riconoscibile.
Dal 2011 è Fondatore e Direttore Artistico di C&C Company, eclettica compagnia di teatro-danza della quale firma le diverse Creazioni.

13 MAGGIO 2023 ORE 21.00
> TEATRO FONTANA

THREAD

  • Concept e ideazione coreografica Susan Kempster
  • Autori/interpreti Luigi Aruta, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Antonio Formisano, Alessia Muscariello, Giada Ruoppo
  • Costumi Susan Kempster
  • Produzione Borderlinedanza 2021
  • Con il sostegno del MIC, Regione Campania
  • Durata 35’

Questo lavoro è il risultato coreutico di una serie di riflessioni intorno al “filo”, inteso come metafora del modo in cui siamo tutti connessi e interdipendenti. Attorcigliato, sottile tanto da potersi spezzare facilmente o resistente al punto da non rompersi mai, il filo è metafora della vita che scorre o si blocca. I danzatori sono collegati tra loro, creano flussi corali che non mascherano le individualità che lo compongono. I limiti della loro forma sono anche i loro punti di forza, esplorati e reiterati attraverso tempi antichi, rituali e pastorali.

Con grazia e umorismo, Thread utilizza la restrizione per trovare la libertà.

Nuova produzione internazionale di Borderline Danza vede protagonista la coreografa Susan Kempster (AU) e un corpo di ballo di sei danzatori.
Susan Kempster. Pluripremiata coreografa, performer e insegnante. La sua carriera di ballerina l’ha portata da Sydney a Tokyo, New York, Madrid, Barcellona e ora Londra. Le sue coreografie sono state programmate in festival e teatri in Repubblica Ceca, Cile, Italia, Spagna e Regno Unito. Insegna nelle scuole e nelle accademie ed è stata insegnante ospite per aziende in Spagna, Svezia e Germania. Da quando vive a Londra, ha insegnato alla London Contemporary Dance School, al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance, al London Studio Centre e alla Rambert School of Ballet and Contemporary Dance, oltre a condurre corsi professionali aperti al The Place.

MY DUTY, MY BROTHER

  • Coreografia Paola Lattanzi
  • Danza Barbara Allegrezza e Nicolò Castagni
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 25’

Ispirato a “Il grande quaderno” di Ágota Kristóf.
Sullo sfondo orrorifico della Seconda guerra mondiale, due fratelli, abbandonati dalla madre, temprano il loro corpo e la loro psiche a resistere alle prove più dure. Nel quaderno si allenano a scrivere ciò che vedono nel mondo, nella disperata ricerca dei protagonisti di una mitologica “verità dei fatti” che si mostri narrabile, di un ordine logico delle cose che aiuti a giustificare gli eventi e di un apparente equilibrio del mondo. Il tempo della narrazione è confuso. le bugie della memoria sono spesso sopravvivenza: il loro è un ricreare una propria biografia per non sgretolarsi, per allontanare il dolore, per costruirsi una identità.

Paola Lattanzi

Laureata alla Amsterdam University of the Arts in coreografia (SNDO-School for new dance development), Paola è vincitrice nel 2014 del Premio Danza & Danza con l’assolo “Sopra di me il diluvio” di Enzo Cosimi come miglior spettacolo italiano e nel 2015 del premio Tersicore come migliore interprete contemporanea. Docente di tecnica e composizione presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dal 2021 di Teatro Fisico presso l’Accademia Susanna Beltrami.

14 MAGGIO 2023 ORE 18.00
> TEATRO FONTANA

PUNK.KILL ME

  • Ideazione e creazione Francesca Foscarini, Cosimo Lopalco
  • Interpretazione Francesca Foscarini, Beatrice D’Amelio
  • Co-creazione Valentina Dal Mas, Melina Sofocleous,
  • Disegno Luci e cura della tecnica Maria Virzì
  • Amministrazione Federica Giuliano
  • Logistica Eleonora Cavallo
  • Coproduzione Associazione Culturale VAN / FESTIVAL DANZA IN RETE-Teatro Comunale Città di Vicenza
  • Con il sostegno di Centrale Fies_art work space, Teatro delle Rane
  • Con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore
  • Coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino: Arteven/Festival Prospettiva Danza e Teatro, Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Santarcangelo dei Teatri
  • La versione breve del lavoro è stata selezionata dal Rotterdam International Duet Choreography Competition 2019 e presentata alla NID Platform Open Studios Reggio Emilia 2019.
  • Durata 60’

Ispirato alla rivoluzione punk, il lavoro dà vita a due corpi femminili soggetti a trasformazioni continue e iconiche: sono corpi autogeneranti e onnipotenti, sensuali e appassionati, buffi, elettrizzati e mostruosi. Condividendo la stessa protesta, la stessa rabbia e passione per la vita, si ergono a paladini di ribellione e follia, amore e uguaglianza, e mettono in scena un manifesto vivente di femminismo, coraggio, forza, ironia e libertà.

Francesca Foscarini

Il suo percorso di danzatrice e interprete inizia molto giovane con Roberto Castello per proseguire poi con Sara Wiktorowicz, Marco d’Agostin, Alessandro Sciarroni, Yasmeen Godder e con il Collettivo Jennifer rosa. Al centro della sua ricerca poetica, che la vede autrice dal 2009, vi è relazione tra corpo e intenzione, la presenza specifica del performer sulla scena e la sua relazione con il pubblico. Nel 2016 incontra Cosimo Lopalco con il quale crea i più recenti lavori.

Cosimo Lopalco

Scrittore, drammaturgo, insegnante. È coautore con Francesca Foscarini di diversi lavori di danza contemporanea e di LANDing, un laboratorio interdisciplinare basato sui principi della psicogeografia. Ha pubblicato il romanzo Tutto a posto tranne me (Lupo 2012) e la raccolta di poesie La città che non esiste (Robin 2019). Vive a Londra e insegna lingua e cultura italiana a UCL (University College London) e all’Istituto Italiano di Cultura. Ha un piccolo cane dispettoso di nome Annibale.

27 MAGGIO 2023 ORE 19.00
> DANCEHAUS

PUZZLE

  • ResExtensa Dance Company
  • ideazione e direzione Elisa Barucchieri
  • coreografia Elisa Barucchieri, Cassandra Bianco, Moreno Guadalupi, Fabiana Mangialardi
  • danzatori Cassandra Bianco, Moreno Guadalupi Fabiana Mangialardi
  • Durata 35’

Un labirinto di voci, narrazioni in danza che si incontrano, incastrano, scontrano, accompagnano.
Ogni volta raccontano una relazione nuova, una storia particolare, ogni commistione crea un’alchimia nuova, una storia speciale e unica. Cogliendo ispirazione dai lavori di Calvino, Puzzle è come l’incontro al Castello dei Destini Incrociati, come la condivisione nella Taverna: una serie di racconti specifici e personali, che traggono spunto dallo stesso numero finito di elementi, per moltiplicarsi in infinite storie nuove e differenti. A ognuno, la propria voce; a ogni spettatore la propria interpretazione.
Italo Calvino ci regala uno spunto infinito, un rebus, un enigma che sfida ogni lettore a un esercizio di consapevolezza attivo e propositivo.

Puzzle accoglie la sfida e riporta le domande al corpo, al movimento, all’incontro, all’incastro con l’altro.

Elisa Barucchieri ha lavorato al fianco di artisti come Susanne Linke, Carolyn Carlson, Andrea Olsen, Peter Grenaway o Fura dels Baus. Grazie alla sua formazione antropologica, affianca da sempre alla sperimentazione di nuovi linguaggi, lo studio della tradizione popolare antica. Tra i suoi lavori, la coreografia aerea del 7 febbraio 2021 per la cerimonia di apertura dei Mondiali di sci alpino di Cortina. Fondatrice della compagnia ResExtensa. Tra i suoi lavori anche il progetto di danza contemporanea e danza in volo assistito integrato e inclusivo per danzatori professionisti e persone con disabilità fisiche o psico-fisiche.

DOMINAT THOUGHT

  • Di e con Matteo Vignali | VIDAVE
  • Produzione DANCEHAUSpiù
  • Durata 10’

Il pensiero di un maniaco di protagonismo si muove secondo una logica illogica, ostentando posture autoritarie anche quando il corpo sembra rivelare altro. Con questo assolo un fanatico oratore si paragona all’omonimo personaggio della fiaba dei fratelli Grimm, la strega. Qui però incarnando il pensiero unico dominante, che plasma subdolo le idee di qualunque uomo senza ricevere alcuna opposizione. Le mani e i gesti rivelano l’aspetto interiore del personaggio, cercano di affascinare ed incantare chi osserva nel disperato tentativo di ottenere approvazione. A volte interferiscono con lo stesso maniacale desiderio di dominio dello stregone, sottolineando l’aspetto autodistruttivo del suo comportamento.

VIDAVÈ

Duo composto da Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali, danzatori e giovani creativi di differente formazione. Matteo proveniente dalla streetdance e Noemi da una formazione contemporanea presso il Centro Opus Ballet di Firenze. Dal 2019 lavorano in coppia come “VIDAVÈ”, un progetto sostenuto dal Centro di produzione DANCEHAUSpiù e da Home Centro per la Creazione Coreografica di Perugia. Attraverso un linguaggio ibrido fondono tecniche di danza urbana e contemporanea.

28 MAGGIO 2023 ORE 19.00
> DANCEHAUS

NON TUTTI SANNO CHE

  • ResExtensa Dance Company
    ideazione e direzione Elisa Barucchieri
    danzatori Alessia Abiuso, Cassandra Bianco, Fabiana Mangialardi, Loredana Testone
    Durata 30’

Non tutti sanno che… è un racconto, un viaggio, una scoperta, che porta a visitare i meandri complessi, colorati e inaspettati della creazione artistica: come si arriva a decidere che una cosa vada bene piuttosto che un’altra? come si arriva a dire, “Ecco!”?
Non tutti sanno che…dalla Bassadanza è una presentazione speciale creata appositamente per Blow Up e l’abbinamento con lo spettacolo Fresh Show 7.0, per giocare con gli estremi temporali della danza: una lezione alla scoperta dei principi fondanti della danza del ‘400, talmente importanti da muovere anche figure quali Lorenzo il Magnifico, e sorprendentemente ancora presenti nella più contemporanea e urban delle creazioni di questo millennio.

Elisa Barucchieri ha lavorato al fianco di artisti come Susanne Linke, Carolyn Carlson, Andrea Olsen, Peter Grenaway o Fura dels Baus. Grazie alla sua formazione antropologica, affianca da sempre alla sperimentazione di nuovi linguaggi, lo studio della tradizione popolare antica. Tra i suoi lavori, la coreografia aerea del 7 febbraio 2021 per la cerimonia di apertura dei Mondiali di sci alpino di Cortina. Fondatrice della compagnia ResExtensa. Tra i suoi lavori anche il progetto di danza contemporanea e danza in volo assistito integrato e inclusivo per danzatori professionisti e persone con disabilità fisiche o psico-fisiche.

THE VALLEY

  • Coreografia Pablo Girolami
  • Produzione IVONA
  • Durata 15’

Performance in fase di creazione.

BREATHE WITH ME A MOMENT

  • Coreografia: O Marin
  • Danzatori creatori: Uri Dicker, Tomer Giat
  • Durata 15’
  • 3° premio per la migliore coreografia del 27° Festival Internazionale di Danza MASDANZA, Gran Canaria, Spagna.

“Breathe with Me a Moment” è una scena della creazione completa intitolata Raining Men.
Con questo duetto si apre una finestra di dialogo intimo tra due danzatori. Cosa intendiamo quando parliamo di vera intimità? Quanto è fragile la vicinanza? È quello che chiamiamo amore, passione, conversazione onesta, conoscenza approfondita? Il duetto propone l’intimità come respiro condiviso. Vocalizza la vicinanza, l’amore, la passione. Collega i due corpi e li trasforma in un unico strumento musicale con due spazi polmonari e una nota che emerge dal loro legame. Unione. Il suono dell’intimità che ci viene rivelato in uno strato musicale unificato funge da colonna sonora per i corpi che si liberano l’uno nell’altro in modo umano, astratto e sensoriale.

Or Marin e Oran Nahum Dance Theatre Group

Or Marin e Oran Nahum lavorano insieme dal 2005. Or è scenografo e coreografo, mentre Oran è drammaturgo e musicista. La divisione dei ruoli tra i due rende il processo di creazione completo e omogeneo, e così la coppia intreccia trame per le esigenze di ogni singolo pezzo: i danzatori, il tema e la sua qualità performativa e fisica. Nel corso degli anni, hanno creato e recitato in molti festival in Israele e all’estero, con lavori di varie dimensioni. Nel 2015, la coppia ha fondato il “RE-SEARCH Dance Center” per formare i danzatori secondo la loro percezione delle esigenze coreografiche contemporanee di oggi. Il Centro ha due programmi: Un programma professionale triennale per la formazione di danzatori creativi e un programma di residenza per artisti.

08 E 09 GIUGNO 2023 ORE 21.00
> DANCEHAUS

ON THE ROAD – FELLINI2

  • Testo e regia Silvia Priori e Roberto Gerbolès
  • Con Silvia Priori e Roberto Gerbolès (attori)
  • Kataklò Acrobatic performers: 16 ballerini acrobati, i migliori diplomati dell’Accademia Kataklò
  • Coreografie Giulia Staccioli con la collaborazione artistica di Vito Cassano
  • Assistente coreografia Irene Saltarelli
  • Scenografie video Simona Picchi
  • Assistenza tecnica Dario Ermeti
  • Musiche Nino Rota
  • Costumi Vittoria Papaleo e Maria Barbara De Marco
  • Direttore tecnico Lorenz Ronchi
  • Direzione artistica Silvia Priori
  • Prod. Teatro Blu – Varese
  • in collaborazione con Giovane compagnia KATAKLO’ Athletic Dance Theatre – Milano
  • Durata 60’

On the road – Fellini2 è un progetto speciale, una rivisitazione di Fellini, prodotto nel 2020, arricchita dalla presenza di un grande cast di 16 ballerini acrobati, un gruppo scelto e selezionato per bravura e qualità dalla coreografa Giulia Staccioli, uscito dall’ Accademia Kataklò pronto a varcare la scena con la passione e l’irruenza tipica dei giovani artisti che hanno il fuoco nelle vene. Un evento speciale, che vedrà in scena accanto a Silvia Priori e Roberto Gerbòles di Teatro Blu un cast particolarmente eclettico e straordinario. On the road propone ulteriori momenti coreografici che spaziano in tutti gli ambiti della danza acrobatica, con momenti di danza aerea e momenti di intensa coralità. Un grande cast di bravissimi attori e acrobati che riempiranno il palco con nuove e sorprendenti coreografie che spazieranno lungo tutta la pièce. Teatro Blu, in collaborazione con la geniale creatività dei Kataklò, vuole celebrare e rendere omaggio a una delle più grandi figure del cinema mondiale con un viaggio sognante, magico, appassionato, a tratti esplosivo e a tratti malinconico. Un racconto corale, affollato di personaggi fantastici, come la vita e l’immaginario del grande maestro riminese. Uno spettacolo in cui il teatro si mescola con le arti circensi, la danza acrobatica, atmosfere oniriche, immagini multimediali accompagnate dalle più belle melodie di Nino Rota.

Teatro Blu nasce nel 1989 a Brescia dall’ incontro tra l’attrice Silvia Priori e Daniele Finzi Pasca, direttore artistico della Compagnia Finzi Pasca di Lugano. Nel 1993 diventa Associazione Culturale con sede a Cadegliano (VA) allo scopo di produrre e circuitare spettacoli teatrali in Italia e all’ estero e di organizzare Rassegne e Festival internazionali. Nel 1995 nasce la collaborazione fra Silvia Priori e Roberto Gerbolés, artista argentino proveniente dalla Scuola Teatro Dimitri con il quale tutt’oggi progetta e scrive numerosi spettacoli. Sotto la direzione artistica e organizzativa di Silvia Priori, si avvale della collaborazione di artisti provenienti da diverse scuole e tradizioni differenti.

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